Mindemic
Giovanni Basso
Italia
Nino è un regista di circa 70 anni dalla carriera non esaltante che da un momento in poi non ha più lavorato. Isolato nel suo appartamento, cerca di dare un senso alle sue giornate quando all'improvviso riceve una telefonata del suo storico produttore Fredo che gli propone di scrivere un film in soli tre giorni. All'inizio è dubbioso ma poi, in preda all'entusiasmo, prende la sua vecchia macchina da scrivere, un'Olivetti Lettera 32, e butta giù la storia di un film epico su una donna trovata da un gruppo di soldati durante la guerra.
con Giorgio Colangeli, Rosanna Gentili, Roberto Andreucci, Rossella Gardini
7€; ridotto 5.50€
Ingresso gratuito per "Amici, Più che amici, Sostenitori"
Serata realizzata in collaborazione con F.I.C.E. Emilia-Romagna.
Saranno presenti il regista de film e l'attore Giorgio Colangeli.
Mindemic è il primo lungometraggio del regista e sceneggiatore ferrarese Giovanni Basso e ha come protagonista assoluto l’attore romano Giorgio Colangeli. Attraverso un discorso metacinematografico, si indaga il senso di insicurezza dell’artista, metafora dell’incertezza in cui versa il futuro del cinema. Una particolare attenzione viene riservata alla condizione di isolamento e solitudine cui è costretta la vita umana. E non è un caso che la lavorazione di Mindemic sia coincisa con i primi mesi della pandemia da Covid-19, in un periodo in cui ciascuno di noi si è visto obbligato, chiuso e bloccato tra poche mura, a fare i conti con se stesso.
Ed è questo che fa Nino Fontana, tira le somme di una carriera a metà, con la speranza di uno slancio sul finale e l’occasione di dimostrare, non agli altri quanto a se stesso, di essere ancora in grado di scrivere un film. Ma dovrà vedersela con il proprio inconscio, che gli parlerà attraverso una serie di immagini inquietanti e rivelatrici. Basso, con Mindemic [...] ha voluto sfruttare al massimo le potenzialità delle nuove tecnologie a disposizione, utilizzando un iPhone 8 con lente anamorfica per l’intero corso delle riprese. Questo gli ha permesso di muoversi in maniera più agevole e fluida nello spazio ristretto dell’appartamento romano, unica location del film, ottenendo una maggiore esaltazione del senso di solitudine e claustrofobia provata dal protagonista. Una sfida ambiziosa, ma assai ben gestita.
Rencesione tratta da Nocturno.it