FOGLIE AL VENTO
Aki Kaurismäki
Finlandia
Orari di programmazione:
giovedì 28 dicembre ore 21;
venerdì 29 dicembre ore 21;
sabato 30 dicembre ore 18.30 e 20;
domenica 31 dicembre ore 19.30 e 21.
Un classico film alla Kaurismäki che, da ormai 40 anni si è fatto conoscere per il suo stile minimale, i dialoghi scarni, l’ironia, e una vena malinconica che attraversa tutti suoi film. Al Rosebud Kaurismaki ha sempre trovato casa e siamo felicissimi di proporre in questo periodo natalizio un film come il suo. Fallen Leaves è una storia d’amore perché, ha spiegato il regista, “di amore ne abbiamo più che mai bisogno in tempi come questi”.
Due persone sole (Alma Pöysti e Jussi Vatanen) si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l’ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. Il percorso è però intralciato dall’alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità.
con Alma Pöysti, Jussi Vatanen
Giovedì 28/12: ingresso unico 5.50€
Tutte le altre proiezioni: 8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.
Aki Kaurismaki chiude con questo film una quadrilogia sul lavoro iniziata nel lontano 1986 con Ombre in paradiso in cui il netturbino Nikander e la cassiera di supermercato Llona non ottenevano l'ascesa sociale sperata [...].
Ci si innamora questa volta ma non c'è, nascosto dietro le spalle, l'inganno come in Le luci della sera. C'è invece il bisogno di uscire dal grigiore di una società sempre più ripiegata su sé stessa e incapace di guardare oltre. Pronta a licenziare chi si porta a casa dal lavoro un prodotto ormai scaduto che finirebbe nella pattumiera come chi, essendosi ferito sul lavoro, viene a sua volta licenziato con il pretesto del consumo di alcol. Su questo argomento Kaurismaki, che non ha mai nascosto la sua passione per i superalcolici, torna più volte quasi volesse mettere in guardia da quello che si sta trasformando da piacere, seppure eccessivo, in doloroso segnale di un vuoto esistenziale.
Intorno ai due protagonisti (e all'amico di lui che tiene molto a che le sue esibizioni al karaoke vengano apprezzate nella giusta misura) c'è un mondo o, meglio, c'è un'Europa che deve, dopo oltre 70 anni, tornare a confrontarsi con la guerra. Ogni volta che la protagonista accende la radio le notizie riguardano l'Ucraina e, in particolare, Mariupol e i bombardamenti sugli obiettivi civili.
Recensione di Giancarlo Zappoli