Disco Boy
Giacomo Abbruzzese
Francia, Italia, Polonia, Belgio
Aleksei è un giovane bielorusso che cerca di raggiungere clandestinamente la Francia. Una volta arrivato l'unico modo per poter essere regolarizzato è di aderire alla Legione Straniera. Si troverà così a combattere sul delta del Niger dove un giovane, Jomo, a sua volta combatte contro le multinazionali che sfruttano il territorio. Sua sorella Udoka vorrebbe invece lasciare il Paese. Aleksei e Jomo si incontreranno e si scontreranno...
con Franz Rogowski, Morr N'Diaye, Laetitia Ky, Leon Lucev, Matteo Olivetti
5.50€
Versione originale con sottotitoli in italiano
Disco Boy è un film che parla di guerra uscendo dai canoni del genere per affrontare sensazioni e traumi che permangono nell'inconscio.
È un film di fantasmi quello che Abbruzzese ci propone. Sono ectoplasmi della memoria che tornano a tormentare chi ne ha visto e toccato concretamente i corpi e non può più liberarsene. Grazie a intuizioni visive di grande efficacia [...] veniamo immersi nel vissuto di un uomo che lascia il proprio Paese in cerca di una nuova vita e si trova invece a misurarsi, quasi sin da subito, con la morte. Una morte procurata e un'altra, di chi hai più vicino, subìta.
Nello sguardo di Franz Rogowski che interpreta Aleksei permane un continuo interrogarsi sul senso dell'esistenza sia che stia cercando di entrare clandestinamente in Francia, sia che stia sperimentando il duro addestramento della Legione Straniera. Perché questo non è un film, come altri ne abbiamo visti, sui corpi militari speciali e sulla loro struttura gerarchica pressoché assoluta. Abbruzzese si colloca semmai sulla scia di chi, come Clint Eastwood con Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima ha mostrato la guerra dai fronti opposti.
Qui i due 'nemici' sono Aleksei e Jomo, entrambi quasi 'necessitati' a combattere, l'uno per trovare un proprio posto nel mondo e l'altro per difendere il proprio villaggio dalla devastazione. Pronto, quest'ultimo a ricomparire nelle ossessioni dell'altro.
Recensione di Giancarlo Zappoli