AFTER WORK

Il doc di Gandini intercetta e diffonde un sentimento condiviso - il rifiuto del lavoro - e forse presagisce una rivoluzione umanista e antidogmatica in arrivo. Sarà presente il regista Erik Gandini.
AFTER WORK
Data:
22/09/2023
Orario:
21:00
Rassegna:
Riusciranno i nostri eroi
Regia:

Erik Gandini

Anno:
2023
Origine:

Svezia

Durata:
81'
Fasce di pubblico:
Adulti, Ragazzi

Sarà presente il regista Erik Gandini che, al termine della proiezione, dialogherà con Cristian Fabbi (Presidente di Reggio Children).

Versione originale con sottotitoli in italiano

Come sarà la vita nell'era del post-lavoro? Cioè: quando l'umanità avrà automatizzato così tanti processi da rendere inessenziale la prestazione lavorativa, l'uomo come impiegherà quel "tempo libero"? È pronto ad affrontare una routine in cui il tempo lavorativo sarà quanto meno ridimensionato? Sarà in grado di abituarsi e di conferirgli un valore per l'individuo e per la società? After Work cita come principale riferimento gli scritti del sociologo svedese Ronald Paulsen (inediti in Italia) e raccoglie le testimonianze di lavoratori molto diversi tra loro, in una ricognizione libera ed episodica tra Corea del Sud, Italia, Stati Uniti e Kuwait.

Cast e Credits

con Noam Chomsky, Elon Musk, Armando Pizzoni, Elisabeth Anderson

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori)

Critica

Ogni voce, anche la più inaspettata, contribuisce a riflettere sulle cause culturali e storiche dell'attaccamento al tempo del lavoro: un monte orario sottratto alla vita relazionale, stabilito dalla rivoluzione industriale e poi non più messo in discussione ma introiettato acriticamente nelle esistenze. Considerato inattaccabile, indiscutibile. A volte coincidente con la stessa ragione del vivere [...].

L'ultimo film di Erik Gandini (l'autore di Videocracy - Basta apparire) si apre con una citazione da Aristotele sugli spartani. Popolo che non sarebbe stato capace di mantenere il proprio governo, dopo la guerra, perché non abituato a una vita di "pace". Cioè di ozio, di tempo libero, di non lavoro. Tempo che si potrebbe finalmente dedicare alla propria crescita intellettuale, alle relazioni, alla creatività. È il punto di partenza di un dibattito, innescato da proiezioni sul futuro prossimo degli occupati nell'era di ChatGPT e intelligenze artificiali: che sia realmente arrivato il momento storico di "demolire" il mito del tempo lavorativo, di prendere atto del suo declino e di elaborare strategie di cambiamento?

Recensione di Raffaella Giancristofaro