THE DEAD DON'T HURT - I MORTI NON SOFFRONO

Far West, anni '60 del 1800. Una coppia di immigrati tenta di costruirsi faticosamente una nuova vita in una San Francisco corrotta...
THE DEAD DON'T HURT - I MORTI NON SOFFRONO
Data:
24/10/2024; 25/10/2024; 26/10/2024; 27/10/2024
Orario:
21:00
Rassegna:
Prima visione
Regia:

Viggo Mortensen

Anno:
2024
Origine:

USA

Durata:
129'
Fasce di pubblico:
Adulti

Orari di programmazione:

giovedì 24 ottobre ore 21 (vos);

venerdì 25 ottobre ore 21;

sabato 26 ottobre ore 18.45;

domenica 27 ottobre ore 15.45, 18.15

Vivienne Le Coudy sta morendo ma la sua vita non è passata invano. Fedele a se stessa e pugnace come la Pulzella d'Orléans, di cui le raccontava la madre da bambina, è figlia orgogliosa di emigrati francesi in Canada, dove cresce indipendente. Traslocata in America, rifiuta fieramente un matrimonio borghese e vende gentilmente fiori ai passanti. Uno su tutti si presenta e la innamora con la sua dolcezza e la sua integrità morale. Holger Olsen, cowboy danese, ha combattuto dodici anni nel suo Paese e adesso sente l'obbligo di impegnarsi a servirne un altro. Volontario nordista, pianta il seme di una casa con Vivienne e poi parte per la sua battaglia. Indietro resta una donna e i predatori che popolano terre ancora selvagge. Abusata dal figlio fuori controllo del boss locale, protetto da un sindaco corrotto, resta in attesa di un figlio e del suo grande amore, che tornerà per vivere con lei l'ultimo bagliore di felicità...

Cast e Credits

con Vicky Krieps, Viggo Mortensen, Solly McLeod, Garret Dillahunt, W. Earl Brown

Costo

Giovedì: ingresso unico a 5.50€;

Per le altre proiezioni: 8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.

Critica

La prima inquadratura di The Dead Don't Hurt - I morti non soffrono destabilizza. Un cavaliere medievale avanza nella foresta al ritmo di un respiro, pesante come un rantolo.

Ma è un attimo, il sogno di una donna che sta morendo. Poi il film diventa quello che promette, un western classico. Come Clint Eastwood in Gli spietati, il cowboy di Viggo Mortensen ha perso la moglie e le sta scavando la fossa sotto lo sguardo del figlio. Si tratta per l'attore, alla sua seconda regia, di inscrivere il suo film nella tradizione, a cui aggiunge un approccio contemporaneo.

Il punto di vista sulla conquista del West è femminile, una donna québécoise si stabilisce in Nevada nel 1860 e combatte la sua guerra mentre il suo uomo è al fronte a combattere quella assurda degli uomini. Dopo aver giocato il maschio alfa e tossico nei film di Cronenberg (A History of violence, La promessa dell'assassino), Viggo Mortensen si impegna in un processo di riflessione e di decostruzione del suo doppio fallocratico. Almeno nei film che sceglie di dirigere. Dopo aver interpretato un figlio gay e straordinariamente indulgente col padre tirannico sull'orlo della demenza senile (Falling - Storia di un padre), sceglie un'eroina alle prese con la vigliaccheria maschile in tutte le sue espressioni, che si tratti del marito assente o dei predatori che si aggirano come avvoltoi intorno alla vergine vestale.

La resilienza di Vivienne è in definitiva l'unico soggetto di questo western dichiaratamente femminista e volontariamente anacronistico, che ficca le considerazioni sociali più contemporanee nel genere più tradizionale del cinema americano. Interpretata con vigore e grazia da Vicky Krieps, ancora una volta nel 'costume' di una donna anticonformista, la protagonista fa quello che le donne sanno fare meglio quando gli uomini vanno in guerra: lavorare duro, stringere i denti, restare degna e morire come una santa, lasciando la vendetta al vedovo di turno e di ritorno dal fronte.

Recensione di Marzia Gandolfi