THE APPRENTICE - ALLE ORIGINI DI TRUMP

Un film sull'ascesa di Donald Trump a partire dall'apprendistato con Roy Cohn, un avvocato che gli insegnerà come costruire il suo impero...
THE APPRENTICE - ALLE ORIGINI DI TRUMP
Data:
26/10/2024; 27/10/2024
Orario:
21:15
Rassegna:
Prima visione
Regia:

Ali Abbasi

Anno:
2024
Origine:

USA, Danimarca, Irlanda, Canada

Durata:
120'
Fasce di pubblico:
Adulti

Orari di programmazione:

sabato 26 ottobre ore 21.15;

domenica 27 ottobre ore 20.45

Donald Trump non ha ancora trent'anni ma è già divorato dal desiderio bruciante di diventare il re dell'immobiliare nella Grande Mela. In un club esclusivo, dove è riuscito ad infilarsi per conoscere gli uomini più in vista della città e cercare di capire come sono diventati miliardari, viene preso d'occhio da Roy Cohn, uno squalo di avvocato celebre per aver mandato alla sedia elettrica i Rosenberg ed essere stato uno dei fautori del maccartismo. Cohn vede nel giovane Trump un suo alter ego ancora da sviluppare, e Trump farà presso l'avvocato quell'apprendistato nell'"arte di fare affari" (che diventerà il titolo dell'autobiografia del 45esimo presidente degli Stati Uniti) basato su alcune regole fondamentali: attaccare sempre, negare tutto, e non ammettere mai una sconfitta. Col tempo il rapporto fra i due si ribalterà e l'allievo supererà il (cattivo) maestro in cinismo e mancanza di scrupoli...

Cast e Credits

con Sebastian Stan, Jeremy Strong, Maria Bakalova, Martin Donovan, Emily Mitchell (II)

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì

Critica

The Apprentice prende il nome dal titolo del reality show che vedeva Trump (e in Italia Flavio Briatore) selezionare i futuri top manager.

Nel film dell'iraniano-danese Ali Abbasi, scritto dal giornalista Gabriel Sherman, è però il giovane Donald nella posizione di essere promosso o bocciato, e per la prima parte della storia viene ritratto in modo favorevole, come un giovane ambizioso in una città fortemente competitiva animato dal desiderio di rivalsa verso quel padre che ha cresciuto lui e il fratello maggiore in modo autoritario e delegittimante.

La scelta di Abbasi, da osservatore non americano, è quella di avvicinarci al suo soggetto con gentilezza e solo più avanti affondare il coltello per rivelarcene la natura sempre più crudele. La spietatezza del futuro presidente degli Stati Uniti viene mostrata non tanto nei confronti della società americana (a cominciare da quegli afroamericani cui lui e il padre impedivano di affittare i loro casermoni popolari) quanto verso le persone a lui più vicine: il fratello maggiore Freddy, la moglie Ivana, e appunto Roy Cohn, verso cui Donald Trump ha mostrato ingratitudine, forse un tentativo di cautelare l'attuale elettorato americano, dicendo loro: come potete rieleggere, e in generale fidarvi di un uomo che tradisce persino le persone a lui più care, gettandole via nell'istante in cui non gli sono più utili?

Recensione di Paola Casella