L'UOMO NEL BOSCO

Un uomo torna alla sua città natale ma il viaggio non si rivelerà come aveva programmato...
L'UOMO NEL BOSCO
Data:
26/02/2025
Orario:
21:00
Rassegna:
Gli invisibili
Regia:

Alain Guiraudie

Anno:
2024
Origine:

Francia

Durata:
102'
Fasce di pubblico:
Adulti

Jérémie torna da Tolosa alla cittadina della provincia francese in cui è cresciuto per partecipare al funerale del panettiere locale, che è stato suo datore di lavoro negli anni della giovinezza. Martine, la vedova ancora piacente, lo accoglie a braccia aperte ma Vincent, il figlio del defunto, è meno entusiasta, e ingaggia quasi subito un corpo a corpo, reminiscente delle zuffe che i due condividevano da bambini, con quel giovane uomo che ora gli appare come un pericolo per la sua quotidianità domestica.

Anche il parroco del paese e un amico di vecchia data di Jérémie e Vincent entrano a far parte di quel gioco di equilibri (e di potere) che si sposta continuamente, ma mantiene il nuovo arrivato al centro dell'attenzione (e dei desideri) di tutti. Saranno le passeggiate nel bosco, apparentemente in cerca di funghi, il terreno su cui si giocherà la battaglia finale per la supremazia...

Cast e Credits

con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jean-Baptiste Durand, Jacques Develay, David Ayala

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.

Informazioni aggiuntive

Versione originale con sottotitoli in italiano

Critica

Il film sembra un po' un giallo alla Chabrol e un po' una fiaba nera (non a caso i personaggi si avventurano ripetutamente in un bosco misterioso), ma in realtà è tutto Alain Guiraudie, il regista e sceneggiatore francese che con una decina di titoli (il più memorabile è "Lo sconosciuto del lago", ma è notevole anche il recente "L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice") ha definito la sua poetica libera e impossibile da incasellare in un genere, o in una narrazione codificabile.

Fin dall'incipit, la lunga sequenza in cui Jérémie arriva in automobile al paese intrufolandosi intimamente fra le case come un virus, "corpo estraneo" nel "corpo familiare", sappiamo di non avere a che fare con una messinscena classica. Anche i personaggi - la vedova, il prete, il vicino scontroso - sembrano archetipi drammaturgici e poi si comportano in modo imprevedibile, inizialmente assecondando le nostre aspettative e poi tradendole, in una vicenda in cui il tradimento è la regola [...].

Recensione di Paola Casella