IN THE MOOD FOR LOVE
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Wong Kar-Wai
Cina
Orari di programmazione:
mercoledì 19 febbraio ore 19 (vos);
domenica 23 febbraio ore 21;
lunedì 24 febbraio ore 19 (vos).
Hong Kong, 1962. I coniugi Chow e i coniugi Chan si trasferiscono lo stesso giorno in due appartamenti contigui. Sono il signor Chow e la signora Chan a rientrare più di frequente a casa ed è così che nel giro di breve tempo scoprono che i rispettivi consorti sono amanti. La volontà di comprendere le ragioni del tradimento subito li porterà a frequentarsi sempre più spesso e a condividere le sensazioni provate...
"In the Mood for Love" è come una prigione; una romantica, sensuale, impalpabile e atemporale prigione. In cui i gesti si ripetono incessantemente e gli orologi non indicano nulla di significativo sul trascorrere del tempo (a quello ci pensano i dettagli, come il cibo o i vestiti, che aiutano a comprendere il cambio di stagione), ma si limitano al loro ruolo di custodi immoti dello status quo.
A distanza di venticinque anni ritorna al cinema in versione restaurata uno dei capolavori del regista Wong Kar-Wai.
con Tony Chiu-Wai Leung, Maggie Cheung, Rebecca Pan, Lai Chen, Li Gong
8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.
Amore e Tempo, ancora una volta, come in "Days of Being Wild" e come sarà in "2046", film-gemello di "In the Mood for Love", così uguale e così differente.
Chow Mo-wan e Su Li-zhen (nome che Wong Kar-wai assegna tanto a Maggie Cheung in "Days of Being Wild" che a Gong Li in "2046") sono archetipi delle occasioni mancate e dell'amore inespresso, messo in cattività dalle barriere delle convenzioni sociali: loro stessi dal principio non si rendono conto di quel che provano, ossessionati dall'emulazione dei rispettivi fedifraghi consorti (genialmente lasciati da Wong fuoricampo come pretesti, corpi estranei alla narrazione).
Tale è il terrore di vivere un amore in prestito, figlio della vendetta, che il signor Chow e la signora Chan finiscono per non viverne uno intenso e reale, lasciandolo scorrere tra i rivoli dei traslochi e degli anni che passano, mentre nuove mode soppiantano le precedenti e la storia porta De Gaulle in visita in Cambogia. Fatto che di per sé non rappresenta che una mera appendice della ragione reale che conduce Chow alla Cambogia nel '66, unica possibilità di guardare con il sufficiente distacco spaziale e temporale ai segni lasciati da ciò che (non) è stato.
Recensione di Emanuele Sacchi