Franco Battiato - La voce del padrone

Le più emozionanti interpretazioni di Battiato si intrecciano con testimonianze d'eccezione, in un viaggio nella musica e nella vita di un cantautore unico.
Franco Battiato - La voce del padrone
Data:
15/12/2022; 16/12/2022; 17/12/2022
Orario:
21:00
Rassegna:
Prima visione
Regia:

Marco Spagnoli

Anno:
2022
Origine:

Italia

Durata:
90'
Fasce di pubblico:
Adulti, Famiglie

Orari di programmazione:

giovedì 15 dicembre ore 21;

venerdì 16 dicembre ore 21;

sabato 17 dicembre ore 19.

Un viaggio nella musica e nella vita di Franco Battiato, con esibizioni, immagini di repertorio e racconti di testimoni che narrano la sua storia e la sua personalità. È il caro amico del cantautore e grande produttore discografico Stefano Senardi ad accompagnare lo spettatore in questo viaggio che parte da Milano arrivando fino a Milo, nella casa di Battiato. Qui Senardi incontrerà alcuni grandi come Willem Dafoe, Nanni Moretti, Caterina Caselli e molti altri che lo conoscevano bene e che regaleranno al pubblico uno spaccato della sua musica e della sua filosofia di vita.

Cast e Credits

con Franco Battiato, Nanni Moretti, Morgan, Paolo Buonvino, Mara Maionchi

Costo

7€; ridotto 5.50€

Critica

Questo speciale sul compositore e interprete di Jonia (Catania) è firmato da Marco Spagnoli, ma a tutti gli effetti può considerarsi e si presenta subito come lo sviluppo di un'idea del produttore musicale Stefano Senardi, che disinvolto campeggia in ogni inquadratura, sempre a fianco e in ascolto, a volte in dialogo, con gli intervistati: numerosi amici, colleghi, collaboratori di Battiato. [...]


Superando alcune economie nello stile di ripresa e nel posizionamento di luci e camera, grazie ai live d'epoca, al sapore analogico delle foto d'archivio e alla riattivazione di alcune memorie private, l'indagine tra compagni di viaggio scova e fa scattare delle illuminazioni: la band originale di "La voce del padrone" ricorda l'era in cui i tour erano il test e la promozione del disco, non il contrario; il fotografo Roberto Masotti ricostruisce il concetto dietro la copertina dell'album del titolo; il batterista Donato Scolese scherza su come Battiato sia riuscito a far memorizzare al suo pubblico testi oltre il surreale; il manager Francesco Cattini ricorda il concerto a Baghdad, subito dopo la Guerra del Golfo, realizzato nonostante il parere contrario della Farnesina; padre Bormolini insiste sul potere trasformativo della parola cantata; Alice ricorda come amasse autodefinirsi "un compositore classico prestato alla canzone", mentre Juri Camisasca lo immagina come "un uomo cosmico"; dal documentario "Caterina Caselli - Una vita cento vite" torna la prima apparizione del giovane Battiato in "Diamoci del tu", varietà RAI del '67, commentata dalla stessa discografica.

È un catalogo agrodolce e home made in cui rivive lo sperimentatore ardito, inizialmente snobbato dalla critica musicale, l'amico scherzoso e graffiante, lo studioso pervicace, il compositore curioso di tutto, la guida spirituale. Un alieno, lieve e aggraziato, che ha spinto chi ha avuto la fortuna di stargli vicino a superare i propri limiti. Perché, come disse il musicista intervistato da Gigi Marzullo a "Sottovoce", "la musica dovrebbe essere un'arte che esprime livelli superiori di conoscenza e di stati".

Recensione di Raffaella Giancristofaro