UN POSTO SICURO

Una storia che parla di rinascita, di vite che si rimettono in moto e danno un senso al proprio esistere sullo sfondo di una città che cerca giustizia. Parole chiave: Salute, Amianto, Malattia, Rapporto padre-figlio, Relazioni, Dinamiche familiari
UN POSTO SICURO
Data:
25/10/2024
Orario:
09:00
Rassegna:
OfficinaVisionaria
Regia:

Francesco Ghiaccio

Anno:
2015
Origine:

Italia

Durata:
102'
Fasce di pubblico:
Scuola secondaria di secondo grado

2011, Casale Monferrato. Luca e suo padre Eduardo non si frequentano da anni. Eduardo era operaio all'Eternit e il lavoro l'ha tenuto lontano dalla moglie e dal figlio. Luca voleva fare l'attore ma è finito a fare il pagliaccio alle feste. Ad una di queste incontra Raffaella, con cui il feeling è immediato. Ma Luca scopre che il padre sta morendo per aver contratto in fabbrica il mesotelioma, un tumore causato dall'esposizione alle fibre di amianto. E la loro vita diventa una battaglia per riavvicinarsi e ottenere un risarcimento almeno morale per l'ingiustizia subìta, mentre Raffaella viene allontanata senza spiegazioni...

Proiezione inserita nell'ambito dell'iniziativa "Cinema & Salute" - 18° edizione a cura di AUSL.

Cast e Credits

con Marco D'Amore, Giorgio Colangeli, Matilde Gioli. Genere Drammatico

Costo

Ingresso gratuito

Informazioni aggiuntive

Questo titolo può essere richiesto anche in date diverse da quelle proposte. Si invitano le scuole a contattare l'Ufficio Cinema per verificare la disponibilità e per concordarne la proiezione.

Critica

Un posto sicuro è il film di esordio di Francesco Ghiaccio, che dirige e firma la sceneggiatura insieme a Marco D'Amore, anche interprete nel ruolo di Luca. Ghiaccio è cresciuto vicino a Casale Monferrato e conosce bene gli ambienti che racconta: questa storia lo tocca da vicino, imponendogli un'urgenza e allo stesso tempo una grande sobrietà narrativa. Un film di nebbia, di polvere d'amianto, di freddo nordico, di strade ghiacciate, un paesaggio scarno attraverso cui Luca si muove come un'ombra, un fantasma di poche parole e molti sguardi disperati, cui D'Amore regala la sua intensità di attore senza mai sconfinare sopra le righe. Ma la parte del leone, dal punto di vista della recitazione, spetta a Giorgio Colangeli nei panni del padre Eduardo, un meridionale semplice che si è comprato il sogno di un benessere al nord e lo sta pagando con la vita [...].

Recensione di Paola Casella