IDDU - L'ULTIMO PADRINO
Antonio Piazza, Fabio Grassadonia
Italia
Saranno presenti i registi Antonio Piazza e Fabio Grassadonia
"Da qualche parte in Sicilia", un padre insegna ai suoi tre figli a sgozzare una pecora: il maggiore non ne ha il coraggio, all'unica femmina non viene permesso, e il più piccolo si rassegna a compiere il gesto brutale, consapevole di non potersi sottrarre al proprio destino.
È in questo incipit che Fabio Grassadonia e Antonio Piazza enucleano la figura di Matteo Messina Denaro, figlio minore del boss Gaetano e capo di Cosa Nostra denominato (fra i tanti soprannomi) "u pupu" - che vuole anche dire il burattino. L'ex sindaco, assessore e consigliere comunale Catello Palumbo invece è soprannominato "il preside", per sottolineare non solo un suo trascorso come dirigente scolastico, ma anche il suo livello culturale più elevato rispetto al contesto nel quale è cresciuto. Quando Palumbo esce dal carcere, sommerso dai debiti, i Servizi segreti gli fanno un'offerta che non potrà rifiutare: quella di stanare Messina Denaro dalla latitanza e renderne possibile la cattura, attraverso una corrispondenza a base di pizzini. Ma chi è il gatto e chi è il topo resterà da stabilire...
con Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo
4€ (gratuito per docenti accompagnatori e studenti/studentesse con disabilità)
Chi avrebbe mai pensato che un film sulla cattura di uno dei più famigerati boss mafiosi italiani potesse risultare così lento e meditativo? Iddu – L'ultimo Padrino, firmato da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza e nelle sale dal 10 ottobre, non è il classico film sulla mafia che ci si aspetta. Non ci sono sparatorie, vendette o colpi di scena da gangster movie, ma un ritratto lento del declino umano e morale di uno dei boss più potenti di Cosa Nostra. Il film, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, segue le vicende della latitanza di Denaro (Elio Germano), ormai vecchio e malato, nascosto in una Sicilia immobile e afosa, e dell'amico di famiglia Catello Palumbo (Toni Servillo), un politico decaduto. I Servizi segreti costringono Catello a ingaggiare un intenso scambio epistolare con il latitante, con lo scopo di incastrarlo.
Denaro non è più il temibile boss del passato, ma un fantasma di ciò che era: debole, consumato dalla reclusione, eppure ancora convinto di essere invincibile. Palumbo, d’altro canto, rappresenta la faccia più marcia del potere politico, corrotto e in rovina, ma troppo arrogante per riconoscere il suo fallimento...