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Il forte legame che Ludovico Ariosto preservò nei confronti del Mauriziano - la dimora in cui il poeta trascorse l’infanzia e parte della giovinezza insieme al cugino Sigismondo Malaguzzi e in cui si ritirava in età adulta per il riposo creativo lontano dalle incombenze della corte Estense di Ferrara - è testimoniato dalla IV Satira, in cui, rivolgendosi al cugino, scrive:
“Il tuo Mauricïan sempre vagheggio, la bella stanza, il Rodano vicino, da le Naiade amato ombroso seggio”.
Riapre le porte alla città il complesso monumentale del Mauriziano, dimora di Ludovico Ariosto, dopo importanti lavori di restauro e riqualificazione della Villa e del Parco, realizzati nell’ambito del progetto nazionale Ducato Estense per valorizzare questo patrimonio storico e artistico - di respiro europeo, oltre che italiano e cittadino - e consentirne una più ampia e opportuna fruibilità. Questo luogo, antica abitazione di origine quattrocentesca in cui l’Ariosto trascorse la sua infanzia, poi periodi della giovinezza e della maturità, necessitava da alcuni anni di interventi di riqualificazione e ripristino che ne consentissero un più completo utilizzo.
Grazie a un finanziamento statale di 700.000 euro ottenuto dal Comune di Reggio Emilia, si sono quindi di recente conclusi lavori di manutenzione straordinaria del verde del Parco e di restauro scientifico e conservativo sull’Arco monumentale di ingresso posto sulla Via Emilia e dei dipinti dei Camerini abitati dal poeta.
Per celebrare la riapertura degli spazi, nel fine settimana, dall’8 al 10 settembre, il Mauriziano sarà animato da una serie di iniziative di carattere ludico e culturale per far apprezzare il nuovo volto del Mauriziano e ammirare le stanze dipinte riportate a nuova luce e intimo splendore.
L’apertura al pubblico è fissata per venerdì 8 settembre, giorno in cui ricorre la nascita di Ludovico Ariosto, avvenuta l’8 settembre 1474 a Reggio Emilia. L’autore dell’Orlando Furioso, ma anche commediografo, funzionario e diplomatico estense, era infatti figlio di Daria Malaguzzi Valeri, nobile reggiana, e del conte Nicolò Ariosto, ferrarese con radici bolognesi, capitano della rocca di Reggio, presidio militare al tempo del duca Ercole I d’Este.
Luogo nevralgico della memoria e apprezzata sede di incontri culturali e ricreativi, ora il rinnovato complesso del Mauriziano può riaffermare il proprio ruolo nella vita cittadina e divenire polo di attrattività per un turismo che ricerca arte, storia e bellezza. Il recupero degli spazi è stato infatti finalizzato alla rifunzionalizzazione e al rilancio del complesso monumentale per creare in questo luogo una nuova centralità per la città e il territorio, realizzando un luogo di incontro e contaminazione tra antiche e nuove vocazioni, in sinergia con gli altri luoghi estensi recuperati e valorizzati a Reggio Emilia e appartenenti ad epoche diverse della signoria d’Este: la Passeggiata Settecentesca, la Reggia e il Parco di Rivalta.
“Completato un altro importante cantiere, restituiamo alla città un luogo denso di significati molteplici, che comprendono e vanno oltre Reggio Emilia, per questo il progetto di restauro e riqualificazione del complesso del Mauriziano fu proposto e accolto nell’ampio Progetto nazionale Ducato Estense attraverso il quale è stato finanziato”, ha detto oggi il sindaco Luca Vecchi durante la presentazione in anteprima per i media.
“Parliamo – ha aggiunto il sindaco - di significati culturali, storici, di attrattività turistica per un bene comune la cui valenza è di rilievo assoluto, ma anche di un luogo fortemente legato alla comunità cittadina, da decenni punto di riferimento di esperienze associative, di cittadinanza e partecipazione che hanno reso il Mauriziano vivo e vitale, snodo civico fondamentale per la frazione di San Maurizio.
“Giunge così a compimento, ma proiettato verso il futuro, un percorso di rigenerazione che ha riguardato i beni culturali – l’Arco di accesso, il viale che ora offre un ‘cannocchiale’ visivo di grande efficacia sulla Villa rinascimentale e il Parco anch’esso curato e implementato nel patrimonio verde, e la Villa stessa con i restauri che hanno riguardato in particolare gli affreschi dei Camerini cinquecenteschi – ma anche la vita della comunità che ruota attorno a questo luogo”, ha concluso il sindaco.
“E’ bellissimo poter riaprire il Mauriziano, tipica villa rinascimentale emiliana, con tre giornate di festa che si apriranno nel giorno in cui il suo più illustre abitante, l’Ariosto, compirebbe gli anni – ha detto l’assessora a Cultura e Marketing territoriale Annalisa Rabitti – Gli interventi realizzati nell’ambito del Progetto Ducato Estense, quali la Passeggiata Settecentesca e il Palazzo dei Musei, stanno suscitando crescente interesse anche in quanti visitano la nostra città, animati dalla curiosità tipica di un turismo culturale, che ama capire e approfondire i luoghi che incontra.
“Il Mauriziano, luogo dai molteplici significati e animato dalla brillante attività di associazioni e organizzazioni reggiane – ha aggiunto l’assessora – si appresta a entrare anche in questo circuito di interesse turistico-culturale. La sua gestione sarà in capo ai Musei Civici del Comune di Reggio Emilia e prevediamo aperture e iniziative culturali in maniera continuativa, coinvolgendo fra l’altro realtà d’eccellenza quali Reggio Children e RE:Lab. In tema di valorizzazione, accanto ai restauri conservativi e alla riqualificazione complessiva del bene culturale, abbiamo incluso l’ausilio delle nuove tecnologie, che consentiranno, con l’aiuto fra l’altro della ‘realtà aumentata’, di comprendere e apprezzare ancor meglio questa antica Casa dell’Ariosto nella sua arte, così virtuosamente contaminata dalla letteratura, e nella sua lunga storia giunta fino a noi”.
Alla presentazione - a cui hanno partecipato fra gli altri la dirigente dei Servizi culturali del Comune di Reggio Emilia Valentina Galloni e la responsabile di progetto architetto Francesca Ruozi – sono intervenuti inoltre Giorgio Adelmo Bertani e Francesca Vezzali dello studio Ufficio Progetti Architetti associati di Reggio Emilia, autori del progetto del Mauriziano, che hanno illustrato i diversi interventi, insieme con la storica dell’arte dei Musei Civici, Maria Montanari.
La rinascita del Mauriziano, è emerso dai vari interventi, attualizza quella che fu, nell’età dell’Umanesimo e del Rinascimento, la riscoperta della campagna come luogo di delizia, di ozio e attività di svago, di creatività, spiritualità e riposo. Era l’epoca in cui la città murata si apriva verso l’esterno e si realizzavano ambienti signorili come il complesso del Mauriziano, calato in un Parco ‘avvolto’ dall’acqua del Rodano e dell’Ariolo, ricco di verde a giardino e a filari alberati, studiato con una cura che lo inseriva e consentiva di ammirare il vasto paesaggio naturale, costellato un tempo di memorie archeologiche (ora custodite al Palazzo dei Musei) fra le quali passeggiare. Una riscoperta del passato, un passato che ha il sapore del presente e delle aspirazioni delle persone di oggi e di domani.
L'arco monumentale
Eretto secondo la tradizione da Orazio Malaguzzi, nella seconda metà del Cinquecento, l’Arco da cui parte il viale di accesso alla Villa è stato oggetto di un intervento di restauro conservativo finalizzato a ripristinarne una maggiore ‘espressività estetica’ attraverso il recupero delle cromie originarie degli intonaci, desumibili dalle tracce residue, e dal restauro delle anfore ornamentali in pietra contenute nelle nicchie e delle lapidi marmoree presenti nella parte sommitale, in cui è riportata la scritta Mauriziano. E’ stata inoltre rifatta la copertura e sono stati eliminati gli incongrui coppi di laterizio a protezione degli sporti delle trabeazioni, ora sostituiti con lamine di piombo.
Il parco: cura e incremento del verde
Il progetto di riqualificazione del Parco si è concentrato sul viale di accesso dalla Via Emilia, che attraverso l’Arco monumentale raggiunge direttamente la Villa lungo un percorso di 250 metri: il filare di pioppi che lo costeggia, ammalorato dalla presenza di elementi patogeni che ne avevano in parte compromesso la stabilità, è stato interamente sostituto con nuovi esemplari. L’interasse fra le essenze messe a dimora è stato aumentato per recuperare una più ariosa vista prospettica tra i monumenti. Sono stati infine sostituiti i corpi illuminanti per una maggiore integrazione estetica e una migliore luminosità notturna.
Il verde esistente è stato sistemato con il ripristino dei labirinti di siepe rinascimentali in tasso ai lati est e ovest del parco. Sono state inoltre eseguite potature degli alberi, delle siepi e delle quinte arbustive, che saranno ulteriormente sagomate in seguito, una volta che le piante saranno cresciute, per recuperare le forme del verde tipiche dei giardini del Quattrocento.
Agli originali 249 alberi ne sono aggiunti 29, per un totale di 278 essenze presenti. Gli alberi nuovi sono in totale 54, di cui 29 di nuovo impianto, a riempimento di esemplari precedentemente abbattuti e 25 in sostituzione di esemplari esistenti che per gravi condizioni di stabilità sono stati rimossi. L’intervento è stata occasione per posizionare la recinzione a tutela dell’antica tintoria presente nel parco e precluderne accessi impropri.
I dipinti
L’intervento sulla Villa del Mauriziano ha previsto il restauro scientifico degli apparati decorativi dei cosiddetti tre Camerini - Camerino dell’Ariosto, Camerino dei Poeti e Camerino degli Orazi - già oggetto nel 2017 di opere di messa in sicurezza volte a fissare temporaneamente la pellicola pittorica, preservandola da pericolose perdite. L’intervento ora concluso, frutto di un minuzioso lavoro di indagine su materiali e tecniche utilizzate, ha consentito di liberare i dipinti da ridipinture incongrue, vernici degradate e depositi che si sono sovrapposti negli anni e che ne ostacolavano una piena lettura. Le indagini spettrometriche e chimiche - a cura dell’Università di Bologna, Dipartimento dei Beni Culturali - hanno permesso di conoscere appieno le tecniche pittoriche utilizzate, i pigmenti impiegati e di far emergere dettagli di grande raffinatezza dei disegni preparatori, ora nuovamente apprezzati. Il restauro è stato realizzato dalla ditta Rws di Padova, con direzione operativa del restauratore Fabio Bevilacqua.
Grazie a un progetto di valorizzazione tecnologica cofinanziato dalla Fondazione Tiche, d’ora in poi sarà possibile effettuare una visita guidata ai dipinti restaurati anche in realtà virtuale.
Le tre stanze decorate sono voltate a vela con capitelli pensili (secondo moduli stilistici di matrice ferrarese riferibili al XV e XVI Secolo) e sono caratterizzate da dimensioni contenute e dall’atmosfera intima. Queste stanze costituiscono uno dei rari esempi di architettura rinascimentale conservati in città, in virtù proprio dell’antica presenza del poeta, e possiedono oltre al valore storico-artistico dovuto alla qualità degli spazi decorati attribuiti alla Scuola del maestro del Rinascimento Niccolò dell’Abate, anche un valore letterario e testimoniale del prestigio di Ludovico Ariosto e della famiglia Malaguzzi.
Il progetto è stato inoltre occasione per dare finalmente una lettura completa e definitiva del programma iconografico delle stanze, di interpretazione in parte ancora incerta, grazie alle ricerche storiche di Maria Montanari, storica dell’arte dei Musei Civici di Reggio Emilia. La decorazione pittorica, commissionata da Orazio Malaguzzi e databile 1567-1568, inneggia ai fasti familiari e agli insigni componenti che, grazie alle loro abilità politiche e diplomatiche oltre alla raffinatezza culturale e al profondo amore per le lettere, ne hanno segnato la storia.
Tramite una stretta scala ricavata nell’intercapedine del muro, si accede alla prima stanza detta Camerino dei Poeti, dedicata all’Ariosto. Negli otto riquadri che ornano le pareti, sono raffigurati pittori e poeti antichi e moderni adagiati sulle pendici di Parnasi sormontati dai simboli dei diversi generi letterari. Tra i personaggi raffigurati ritorna più volte la figura di Ariosto, oltre a letterati amici e parenti di Orazio Malaguzzi. Nelle lunette sovrastanti è illustrata la novella di Griselda e Gualtieri, marchese di Saluzzo, ultima novella della Decima giornata del Decamerone di Boccaccio, inneggiante alla figura della donna e ai suoi attributi muliebri.
Il secondo ambiente, detto Camerino dell’Ariosto, identificato dalla storia come lo studiolo del poeta, reca alle pareti una serie di riquadri raffiguranti vedute paesaggistiche che rimandano al Parco antistante la Villa e adiacenze che costituivano le possessioni dei Malaguzzi. Nelle lunette è illustrata la novella di Giletta di Narbona e Beltramo di Rossiglione, novella dedicata ancora una volta all’amore muliebre e all’importanza della prole, che purtroppo Orazio Malaguzzi non avrà mai.
L’ultimo ambiente, detto Camerino degli Orazi, è dedicato interamente alla figura di Orazio e del fratello Flaminio. Tre grandi riquadri alle pareti descrivono il combattimento tra Orazi e Curiazi, Orazio Coclite che preclude agli Etruschi di Porsenna l’accesso al ponte Sublicio, il magistrato che infligge il chiodo nel tempio di Giove. Due riquadri raffigurano ruderi e vestigia romane che restituiscono una raffinatezza culturale e un amore per il mondo antico. Nelle lunette l’illustrazione accorata e partecipe della breve vita del fratello Flaminio Malaguzzi, persona irreprensibile e dedita alle lettere classiche, morto prematuramente all’età di quindici anni.
Esse si contrappongono al resto dell’edificio, ristrutturato nel 1700, e mantengono una quota rialzata rispetto al piano principale della Villa, che si sviluppa su pianta a base quadrangolare con un salone centrale passante sul quale si fonda l’asse di simmetria dell’edificio attorno a cui si articolano i vani laterali. Nonostante le significative ristrutturazioni del Sei-Settecento, la Villa mantiene l’impianto volumetrico cinquecentesco, tipica della villa rinascimentale emiliana.
Il programma inaugurale
Con tre giorni di festa, che avranno inizio venerdì 8 settembre in occasione del compleanno di Ludovico Ariosto, e con successivi appuntamenti fino a ottobre (aperture tutte le domeniche di settembre e ottobre dalle ore 15 alle 18), il complesso monumentale del Mauriziano riapre dunque le porte alla città.
- Venerdì 8 settembre, alle ore 17, il saluto introduttivo del sindaco Luca Vecchi e alle 18 (con replica alle 20) si terrà Mirabili stanze, visita teatrale alla Villa del Mauriziano a cura del Teatro del Cigno (prenotazione consigliata fino ad esaurimento posti tel. 0522/456816).
Alle 19 sarà interpretata la IV Satira di Ludovico Ariosto, opera dedicata al cugino Sigismondo Malaguzzi. Nel brano, l’Ariosto ricorda gli anni della sua fanciullezza trascorsi in questo luogo, descrivendo con parole di affetto il paesaggio e l’atmosfera di ciò che erano al tempo la Villa, il Parco e il Rodano che scorre lì accanto.
Nel corso del pomeriggio degustazioni a cura della Confraternita dell’Aceto balsamico tradizionale reggiano e di Api libere. - Sabato 9 settembre, alle ore 10 saranno invece presentati gli interventi di recupero del complesso con visita agli ambienti restaurati (ore 12).
Evento realizzato con il patrocinio dell’Ordine degli architetti di Reggio Emilia (la partecipazione all’incontro dà diritto a Cfp per architetti).
- Domenica 10 settembre, per tutta la giornata (dalle 10 alle 18) si terrà ‘Orlando senza barriere’, spettacoli, attività per bambini e passeggiate a cura dell’Asineria ‘Asini di Reggio Emilia’.
Alle 17 e di nuovo alle 18 si replicherà la visita teatralizzata ‘Mirabili Stanze’. La villa sarà visitabile dalle 15 alle 19 (ad esclusione dei momenti di visita teatrale).
Il programma di eventi al Mauriziano proseguirà poi domenica 17 settembre con la ‘Festa d’autunno’ (ore 10-22), una giornata a palazzo Vecchio dedicata alla tradizione, ai prodotti tipici reggiani, all’ambiente, al benessere e ad attività ludico-didattiche. Eventi in collaborazione con Teatro del Cigno, Teatro dell’Orsa, Accademia di quartiere, Confraternita dell’Aceto balsamico tradizionale reggiano, Radici del cielo, Api libere, Asineria-Asini di Reggio Emilia, Scout Cngei e Mondattivo (Info almau.re.it).
Domenica 29 ottobre sarà invece possibile sperimentare ‘Furiose interazioni’, un percorso interattivo nell’universo fantastico dell’Orlando Furioso dedicato a bambini (dai 5 anni) e famiglie, realizzato grazie alla collaborazione di Comune di Reggio Emilia, Reggio Children, RE:Lab, Università Suor Orsola Benincasa, Centro di ricerche Scienza nuova, Fondazione Tiche. Il precorso sarà presentato in anteprima giovedì 21 settembre.
Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:51