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Mercoledì 8 giugno prende il via la tredicesima edizione delle Giornate della laicità, il festival di approfondimento culturale dedicato al pensiero laico, critico e razionale, promosso dall’associazione Iniziativa laica in collaborazione con Arci Reggio Emilia. Dodici incontri, che si svolgeranno in presenza fino a domenica 12 giugno all’Arena ex Stalloni di Reggio Emilia: tema dell’edizione 2022 - con la direzione scientifica della filosofa e giornalista Cinzia Sciuto - è “Libertà (è) responsabilità”.
Per il secondo anno consecutivo, il festival si svolgerà nella cornice dell’Arena ex Stalloni, cuore verde in pieno centro storico: saranno cinque giorni di dibattiti e riflessioni a più voci, con la partecipazione di autori e pensatori di fama internazionale, per confrontarsi sul rapporto tra libertà e responsabilità. Agli incontri prenderanno parte Tomaso Montanari, Vito Mancuso, Gerard Biard (caporedattore di Charlie Hebdo), Giuliana Sgrena, Francesco Filippi, Moni Ovadia, Simona Maggiorelli, Pancho Pardi, Ilenya Goss, Gilberto Corbellini, Simona Argentieri, Marco Marzano, Federico Tulli, Federica D’Alessio, Raffaele Alberto Ventura, Maria Serena Sapegno, Porpora Marcasciano, Emanuela Marmo, Monica Lanfranco, Giorgia Serughetti, Elisa Palazzi e Sara Segantin.
Ai 12 appuntamenti in programma si aggiungono tre momenti più spettacolari promossi in collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne' Monti "Achille Peri - Claudio Merulo” e con il Reggio Film Festival. Si parte martedì 7 giugno con un concerto di anteprima del festival che vedrà la partecipazione di un’orchestra di 40 fiati, per proseguire mercoledì 8 giugno con la proiezione dei “Corti e laici” e giovedì 9 giugno con l’esibizione di un quintetto di voci e percussioni tra cui anche due musiciste ucraine giunte a Reggio Emilia grazie al progetto di accoglienza attivato dall’Istituto musicale che attualmente ospita in tutto una quindicina di profughe e offre loro la possibilità di proseguire gli studi interrotti per la crisi, sostenendole nelle necessità di inserimento, sostentamento, alloggio. L’organico eseguirà in anteprima europea una composizione della compositrice, artista e vocalist ucraina Anna Pidgorna.
Il tema e i relatori
Il rapporto tra libertà e responsabilità sarà il filo conduttore degli incontri in programma, declinato nei diversi ambiti affrontati: Due anni di pandemia hanno mostrato in maniera eclatante i limiti di una idea di libertà come puro arbitrio individuale, mostrando come non ci sia libertà senza responsabilità. Ma lo stesso vale anche al di fuori dell’ambito strettamente sanitario, giacché ogni nostra scelta – che riguardi la nostra salute, i nostri consumi, la nostra identità, le nostre opinioni – ha delle ricadute collettive che non possiamo ignorare. Dall’eutanasia all’identità di genere, dalla blasfemia alla cancel culture, dalla libertà delle donne al fascismo strisciante, il filo rosso che tiene insieme gli incontri di questa edizione delle Giornate della laicità è lo stretto rapporto fra libertà individuale e responsabilità collettiva.
Ad aprire le Giornate della laicità sarà l’incontro tra lo storico Francesco Filippi e il rettore dell'Università per Stranieri di Siena, saggista e scrittore Tomaso Montanari sull’antifascismo necessario, a partire dall’assalto alla sede della Cgil avvenuto a Roma lo scorso 9 ottobre.
Un focus specifico sarà dedicato alla libertà d’espressione nelle sue molteplici forme , con un doppio appuntamento: L’attore e direttore del Teatro comunale Abbado di Ferrara Moni Ovadia, in dialogo con la direttrice artistica del festival sulle arti censurate Emanuela Marmo, si concentrerà sul tema della blasfemia e sui limiti della tutela del sacro. La libertà di satira fra censura e politicamente corretto sarà invece il filo conduttore dell’intervento di Gérard Biard, caporedattore di Charlie Hebdo, storico giornale satirico francese diventato tragicamente noto per la strage della sua redazione avvenuta nel 2015 per mano di terroristi islamici. Non mancherà una riflessione sulla guerra in corso in Ucraina, con un focus specifico sulla libertà di autodeterminazione dei popoli, con Giuliana Sgrena e Pancho Pardi.
Il filosofo Vito Mancuso, in dialogo con la direttrice del Festival Cinzia Sciuto, rifletterà sul ruolo della religione nella contemporaneità, in un mondo in cui la ricerca scientifica riesce ogni giorno a fornire risposte sempre più precise alle grandi domande dell’esistenza. I temi del fine vita e della libertà di scelta fino alla fine, e quindi del diritto a una morte dignitosa, saranno invece al centro del dialogo tra la pastora valdese Ilenya Goss e l’epistemologo Gilberto Corbellini. Il sociologo Marco Marzano in dialogo con il giornalista di Left Federico Tulli affronterà il tema della pedofilia nella Chiesa, approfondendo le ragioni di questo fenomeno e i possibili strumenti che le istituzioni laiche e la società civile possono mettere in campo per prevenire un crimine così feroce e salvare tante esistenze.
La cancel culture e il dibattito sul politicamente corretto, e le conseguenti derive identitarie, saranno al centro del dialogo tra la giornalista Federica D’Alessio e il saggista e ricercatore Raffaele Alberto Ventura.
Si riallaccia invece al dibattito attuale sul rapporto tra identità di genere e sesso biologico il confronto tra la professoressa di Studi delle donne e di genere Maria Serena Sapegno e l’attivista e presidente del MIT- Movimento Identità Trans Porpora Marcasciano; l’approfondimento della psicoanalista Simona Argentieri sarà invece dedicato al fenomeno del femminicidio, e in particolare alle dinamiche psicologiche alla base di questo fenomeno ancora oggi troppo diffuso. I temi che attraversano, e talvolta dividono il femminismo - dal velo alla prostituzione, dalla gestazione per altri all’identità di genere - saranno al centro del dialogo tra la giornalista femminista e formatrice Monica Lanfranco e la filosofa politica Giorgia Serughetti.
Non mancherà infine una riflessione sulla transizione ambientale e il cambiamento climatico, con gli interventi della fisica e ricercatrice del Cnr Elisa Palazzi e l’attivista Sara Segantin.
Gli incontri saranno condotti da diversi moderatori, tra cui la direttrice di Left Simona Maggiorelli e Cristian Sesena, segretario generale di Cgil Reggio Emilia.
I concerti
Martedì 7 giugno, alle ore 18.30, l’Arena ex Stalloni sarà la cornice da cui si esibirà l’Ensemble di fiati dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne' Monti "Achille Peri - Claudio Merulo", diretto da Fabio Codeluppi. L’appuntamento – che costituisce un’anteprima delle Giornate della laicità – vedrà protagonisti circa 40 studenti dell’Istituto musicale, impegnati nell'esecuzione di musiche di Aleksandr Porfir'evič Borodin e Paul Dukas.
Giovedì 9 giugno, alle 21, sarà la volta dell’esibizione del quintetto di voci e percussioni composto dalle musiciste ucraine Svitlana Melnyk (voce) e Kseniia Cherniavska (percussioni), dal maestro Simone Beneventi (percussioni), Alice Felisi e Lucia Furlotti (percussioni). Per l’occasione verrà eseguita, per la prima volta in Italia, la composizione Weeping for a dead love, scritta dalla compositrice, artista e vocalist ucraina Anna Pidgorna. Il lavoro, eseguito per la prima volta in Europa, attinge all'ormai rara tradizione rurale ucraina dei canti di lutto, lamenti metà cantati e metà gridati cantati dalle donne ai funerali e sui luoghi di sepoltura. Canti dal grande impatto emotivo e meditativo, in cui vengono raccontati dettagli specifici per descrivere la persona amata, il modo della sua morte, la propria reazione ad essa, e le realtà e le paure della vita senza questa persona. “Ho scoperto questa tradizione attraverso registrazioni d'archivio mentre facevo un lavoro sul campo in Ucraina nell'autunno del 2012 – spiega Anna Pidgorna - Mesmerizzata dalle sue qualità sonore e dal suo potere emotivo, l'ho esplorato per la prima volta in Weeping, un lavoro per sei strumenti commissionato e presentato in anteprima da New Music Concerts a Toronto. Incapace di lasciare questo mondo ossessionante, ora attingo ed espando le sue formule melodiche e poetiche per piangere la morte di una relazione romantica piuttosto che di una persona. La linea vocale è solo approssimativamente annotata per lasciare spazio all'ornamentazione e alla libertà ritmica e melodica di base”.
Il concerto aprirà la serata dedicata in particolare al tema della guerra in Ucraina e alla libertà e capacità di autodeterminazione dei popol
I cortometraggi
Anche per la tredicesima edizione delle Giornate della laicità, mercoledì 8 giugno alle ore 21.30 torna l’ormai classico appuntamento con i “Corti e laici”, la selezioni di cortometraggi a tema laico proposti in collaborazione con Reggio Film Festival, un appuntamento caro al pubblico delle Giornate che si rinnova da dieci edizioni.
Le Giornate della laicità 2022 sono realizzate con il contributo del Comune di Reggio Emilia nell’ambito del bando cultura 2022 e della Regione Emilia-Romagna, e la sponsorizzazione di Cgil Reggio Emilia.
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Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:51