Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) nasce nel 2002 come rete degli Enti Locali che realizzano progetti di accoglienza integrata per richiedenti asilo, rifugiati e cittadini stranieri destinatari di altre forme di protezione umanitaria.

Dal 2020 cambia nome in SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) e riserva l’accesso ai richiedenti e titolari di protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati e persone in possesso di permessi di soggiorno per casi speciali (vittime di tratta, violenza domestica, grave sfruttamento lavorativo), cure mediche, calamità nel Paese di origine, atti di particolare valore civile.

Il progetto è diffuso su tutto il territorio italiano, finanziato dal Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo e coordinato dal Servizio Centrale SAI, che ha sede a Roma.

Il sistema di protezione prevede:

  • l’adesione volontaria da parte degli enti locali;
  • la costruzione di partenariati operavi con enti gestori del privato sociale per la realizzazione degli interventi;
  • la costruzione e lo sviluppo di reti locali con tutti gli attori e interlocutori istituzionali e non;
  • la progettazione degli interventi di accoglienza su misura del singolo territori;
  • l’accoglienza diffusa in strutture di piccole e medie dimensioni, all’interno dei centri abitati e delle comunità cittadine.

L’accesso alla rete nazionale del Sistema di protezione è autorizzato dal Servizio Centrale SAI, ma una quota dei posti disponibili sui diversi territori è destinata all’accoglienza di persone che già vi risiedono e hanno iniziato un percorso di integrazione.

L’accoglienza nel progetto per minori stranieri non accompagnati è garantita fino a sei mesi dopo il compimento della maggiore età o fino alla durata del prosieguo amministrativo. Gli adulti, una volta ottenuta una forma di protezione, sono accolti per un periodo di sei mesi, eventualmente prorogabile previa autorizzazione del Servizio Centrale.