In passato i filari arborei erano posizionati in attinenza principalmente ai principali assi viari in quanto svolgevano il ruolo di disegnarne i contorni, guidare i viaggiatori e ombreggiare il passaggio, ma consolidavano anche il terreno e fornivano legna al termine della loro vita biologica.

Oggi il significato dei filari alberati all’interno di un contesto urbano è ancora in gran parte collegato a finalità paesaggistiche con la creazione di elementi estetici di rilievo.

Nel progetto “Parchi a misura di clima’’ i nuovi filari messi a dimora sono invece introdotti principalmente in chiave adattiva e sociale per garantire la schermatura dalle radiazioni solari delle zone maggiormente frequentate e per migliorare la fruibilità e vivibilità dei parchi anche nei mesi estivi.

La presenza di alberature di alto fusto, se ad impianto “stretto”, è, infatti, in grado di migliorare sensibilmente il microclima creando un ombreggiamento continuo in grado di abbassare la temperatura nella stagione estiva anche di alcuni gradi, contribuendo a contrastare le “isole di calore”.

Le funzioni dei filari arborei sono però analogamente importanti in termini di beneficio nei confronti dell’inquinamento atmosferico grazie alla loro capacità di ossigenazione e di assorbimento di grandi quantità di anidride carbonica e l’intercettazione del particolato, intrappolato dalle foglie.

Grazie alle loro chiome, gli alberi possono svolgere anche un ruolo di barriera rispetto alle principali fonti di inquinamento acustico e contribuire alla riduzione della velocità del vento limitando l’evapotraspirazione e quindi le perdite di acqua. Le radici, sviluppandosi tra le particelle del terreno, mantengono ottimale il contenuto di aria evitandone l’eccessiva compattazione.

All’interno dei singoli elementi che compongono un filare esiste inoltre un complesso ecosistema che fornisce riparo a una vasta gamma di esseri viventi nelle fronde, nelle strutture legnose o nell’intorno degli apparati radicali.

Nel progetto “Parchi a misura di clima” la formazione a filare è utilizzata principalmente con la finalità di assicurare un maggiore ombreggiamento nei punti in cui si concentrano le attrezzature pubbliche legate allo svago e ai percorsi ciclo-pedonali.

La regolarità nel sesto di impianto è variabile a seconda delle specie individuate per creare ombre compatte e cerca comunque di attribuire un ritmo ordinatore al paesaggio.

Per il raggiungimento degli obbiettivi, e quindi il soddisfacimento delle funzioni adattive sopra esplicitate, si è scelto nel progetto di mettere a dimora alberi di maggiori dimensioni rispetto alle specie arboree introdotte nelle siepi e nelle micro-foreste, ma allo stesso tempo non troppo sviluppati per meglio garantire il loro attecchimento.

Per la scelta delle specie si è posta attenzione anche alla tipologia fogliare e alla forma della chioma. Al fine di garantire un effetto significativo in termini adattivi, l’ombreggiamento deve essere infatti il più possibile continuo; la scelta delle specie idonee e della giusta distanza di impianto rappresentano, quindi, un elemento molto importante.