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Ha inizio nei prossimi giorni il cantiere per il restauro, il recupero funzionale e la valorizzazione della Villa rinascimentale e del Parco del Mauriziano, che fu dimora estiva di Ludovico Ariosto ed è uno dei luoghi più significativi del Progetto Ducato Estense a Reggio Emilia.
L’intervento, finanziato dal ministero della Cultura (Mic) con 700.000 euro, riguarda il restauro degli affreschi dei Camerini abitati dal poeta e dell’Arco monumentale d’ingresso sulla Via Emilia; la messa in sicurezza di un edificio nei pressi della Villa (cosiddetto ex tintoria); la manutenzione straordinaria e la riqualificazione del Parco con il suo patrimonio verde, che costituisce la parte più rilevante dell’azione di recupero.
La parte di intervento riguardante il Parco ha ricevuto il parere favorevole della Consulta del Verde del Comune di Reggio Emilia, dopo essere stata presentata - sia nella fase di approvazione del progetto, sia nei giorni scorsi - dall’assessora all’Ambiente Carlotta Bonvicini, dal dirigente dell’Area programmazione territoriale e Progetti speciali del Comune Massimo Magnani e dall’agronomo Giovanni Morelli, quest’ultimo con particolare riguardo allo stato vegetativo e alla stabilità del patrimonio arboreo esistente, in parte seriamente compromesso.
Parco e giardino
L’intervento di restauro e manutenzione straordinaria del Parco e degli spazi del Giardino intende ripristinarne i connotati più salienti e recupera le caratteristiche paesaggistiche del luogo sulla base delle illustrazioni storiche, che indicano le essenze presenti, ponendo i presupposti per un suo ulteriore sviluppo culturale e sociale.
Con i lavori, che avranno una durata di circa un anno, si otterrà:
- la creazione di un giardino, destinato ad area per rappresentazioni, eventi e iniziative ludiche e culturali. Sono previste: la trasformazione dell’ex canopo in piccola Area per rappresentazioni all’aperto; la topiatura (particolare potatura che conferisce forme geometriche ornamentali) delle siepi esistenti per creare un Teatro vegetale e un Labirinto per il gioco e divertimento bambini, con ripresa dello stile rinascimentale;
- la riqualificazione degli itinerari interni al Parco, con la fruibilità degli spazi aperti garantita a tutti gli utenti, attraverso la revisione, rettifica e miglioramento delle superfici dei principali percorsi;
- un nuovo progetto di illuminazione, con efficientamento energetico e miglioramento della sicurezza mediante la posa di 15 nuovi lampioni a palo con corpo illuminate a lanterna e lampade a Led lungo il viale di accesso principale. La nuova illuminazione inoltre valorizzerà il bene storico, rendendolo meglio percepibile e ancor più suggestivo;
- la messa in sicurezza del Parco con la sostituzione della rete metallica esistente (sul fronte di via Scaruffi e su un tratto del cavo Ariolo) con “gabbioni verdi” ed essenze arboree a bassa manutenzione. Saranno installati inoltre nuovi cancelli metallici all’ingresso sud su via Scaruffi.
Alberature
Per quanto riguarda le alberature, l’intervento porterà alla messa in sicurezza del verde esistente mediante potature di contenimento soprattutto di arbusti e cespugli incongrui, concimazioni, sostituzione di alberi in precarie condizioni strutturali e vegetative (compromissione fitopatologica).
Per questo, il viale di accesso, che collega l’Arco monumentale alla Villa, composto da Pioppi cipressini, verrà interamente ricreato con nuovi esemplari.
E’ prevista la messa a dimora di 54 Pioppi cipressini, 7 Aceri campestri, 3 Ciliegi, 1 Platano.
Sono presenti nel Parco 249 alberi, alla fine degli interventi saranno 298.
Il progetto prevede il ripristini delle fallanze dei filari, le potature di conformazione degli alberi esistenti, la selezione della vegetazione spontanea, l’abbassamento delle siepi e quinte arbustive per consentire fra l’altro al visitatore una piena e complessiva visione del Parco.
Villa e Arco Monumentale
Il progetto del Mauriziano riveste un’importante valenza strategica, dalla scala di quartiere a quella cittadina a quella di cosiddetta Area vasta. Il progetto è infatti finalizzato alla rifunzionalizzazione e al rilancio del complesso monumentale per creare in questo spazio una nuova centralità per la città e il territorio, realizzando un luogo di incontro e contaminazione tra antiche e nuove vocazioni.
Particolare significato assumono perciò gli interventi dedicati alle altre emergenze storiche e architettoniche del luogo:
- l’Arco monumentale, da cui parte il viale di accesso alla Villa, sarà oggetto di un intervento di restauro conservativo finalizzato a ripristinarne lo stato di più alta ‘espressività estetica’, risalente agli anni Trenta del secolo scorso. Alla sua origine era infatti visibile l’orditura in mattoni faccia-vista che ora verrà ripristinata tramite rimozione di strati materici e intonaci impropri. Sull’edificio verrà inoltre rifatta la copertura e verranno restaurate le anfore ornamentali in pietra contenute nelle nicchie e le lapidi marmoree presenti nella parte alta dell’Arco, in cui è riportata la scritta Mauriziano.
- L’intervento sulla Villa del Mauriziano prevede il restauro scientifico degli apparati decorativi dei cosiddetti tre camerini - Camerino dell’Ariosto, Camerino dei Poeti, Stanza degli Orazi - attribuiti alla scuola di Nicolò dell’Abate e già oggetto nel 2017 di opere di messa in sicurezza volte a fissare temporaneamente la pellicola pittorica da pericolose perdite.
Caratteristiche del luogo e cenni storici
Ancora oggi si accede al complesso monumentale attraverso l’Arco trionfale in cotto, eretto secondo la tradizione da Orazio Malaguzzi, morto nel 1583, a cui si attribuiscono il restauro e l’arricchimento dell’intero complesso.
Le aree afferenti all’edificio si caratterizzano per uno stile più composto, formale, mentre la sistemazione dell'area, un tempo agricola, è oggi a parco-campagna, con la presenza di un prato stabile, filari e alberi da frutto. L'assetto riprende le matrici formali del paesaggio agricolo emiliano, riproponendo anche alcuni filari della storica sistemazione “a piantata”, particolare modalità di conduzione agricola, che si ipotizza già presente nel Medioevo e si basa sulla suddivisione del terreno in appezzamenti lunghi e stretti (larghezza 6-7 metri) coltivati a legumi e foraggi e delimitati da filari di alberi maritati alla vite, che arrampicava fin sulla chioma. Tra il corso del torrente Rodano e quello dell’Ariolo si sviluppa una zona caratterizzata da vegetazione ripariale tipica del sistema delle acque, organizzata come un bosco spontaneo.
Nonostante le significative ristrutturazioni del Sei-Settecento, la Villa mantiene l’impianto volumetrico cinquecentesco, tipica della villa rinascimentale emiliana. Si caratterizza infatti per la pianta a base quadrangolare con un salone centrale passante sul quale si fonda l’asse di simmetria dell’edificio attorno a cui si articolano i vani laterali. Sull'ingresso principale è posto, nel 1880, un busto dell'Ariosto opera dello scultore reggiano Ilario Bedotti. A levante un piano rialzato conserva ancora tre ambienti voltati a vela con capitelli pensili (secondo moduli stilistici di matrice ferrarese riferibili al XV e XVI Secolo), che tradizionalmente vengono definite Stanze ariostesche o Camerini dell’Ariosto, di piccole dimensioni ma che rispondono alle più raffinate concezioni dell'architettura civile del Rinascimento. La decorazione pittorica di questi ambienti, databile dopo il 1567, risente dell’influenza di Nicolò dell’Abate.
Gli affreschi del Salone centrale e della Sala grande di sinistra sono riferiti alle ristrutturazioni effettuate da Prospero Malaguzzi dopo il 1742 e rappresentano con tono celebrativo le vicende salienti della sua vita e di quella dei suoi più illustri congiunti.
La Villa rimane di proprietà della famiglia Malaguzzi fino al 1863, quando viene acquistata dal Comune di Reggio Emilia.
Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:51