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“Esistono poteri oscuri, non controllabili democraticamente, che dobbiamo fare emergere e la differenza in questo, come nella difesa di chi rivela informazioni su quei poteri e le loro azioni, può farla l’opinione pubblica, possono farla i cittadini. Per questo, la Cittadinanza onoraria di Reggio Emilia a Julian Assange è un esempio, una forma di riscatto e di Resistenza, che ci permette di restare umani”.
Con queste parole Stella Moris - moglie dell’attivista australiano cofondatore e caporedattore dell’organizzazione divulgativa WikiLeaks, rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh nel Regno Unito a seguito della diffusione di documenti segretati statunitensi – ha accolto dal sindaco Luca Vecchi l’attestato di Cittadinanza onoraria di Reggio Emilia, conferita a Julian Assange a seguito della deliberazione del Consiglio comunale, avvenuta lo scorso 18 settembre. All’incontro di stasera in Sala del Tricolore, nel giorno esatto in cui, 13 anni fa, Assange fu privato della libertà personale, ha preso parte in collegamento video anche il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori, impossibilitato a essere fisicamente presente.
“C’è bisogno di verità. E la verità deve poter emergere, qualsiasi essa sia. Anche oggi, le due guerre in corso, in Ucraina e a Gaza, con rischi gravissimi di escalation, hanno bisogno di verità – ha aggiunto Moris rivolgendosi al pubblico – e questo avviene in un contesto in cui l’accesso alle informazioni per i giornalisti continua ad essere davvero pessimo.
“Per Julian ricevere questa Cittadinanza è un grandissimo onore, perché gli è conferita in questo luogo storico così significativo e da questa città, esemplare per la sua storia di Resistenza – ha concluso Stella Moris - Anche quella di Julian è una forma di Resistenza. E’ in prigione e la prigione è un’oppressione continua, a cui egli reagisce attuando una Resistenza quotidiana. Vi lascio un piccolo esempio: la prigione ha deciso che nella sua cella vi sono troppi libri, questo crea un volume non consentito. Allora lui, per fare spazio ai libri, ha rinunciato al letto: dorme su un tappetino per lo Yoga e si è tenuto i suoi libri. Resistete, continuate così, continuiamo a non voltarci dall’altra parte, quando si tratta di far emergere libertà e verità”.
“La consegna della Cittadinanza onoraria a Julian Assange si colloca pienamente nella storia democratica della nostra città e del nostro Paese, di cui questa Sala è simbolo: una Sala che ospita la massima assemblea rappresentativa della città, istituzionale e aperta a tutti i cittadini – ha detto il sindaco Luca Vecchi - Il percorso che porta a questa attribuzione onoraria nasce dai cittadini, dal ‘Movimento Free Assange Reggio Emilia’, che nel febbraio 2023 ha depositato una mozione di iniziativa popolare sottoscritta da 1.200 persone. Il Consiglio comunale a maggioranza ha fatto propria questa istanza, motivandola.
“Questa Cittadinanza onoraria – ha aggiunto il sindaco – è quindi frutto di un’espressione e di una legittimazione collettiva: un percorso è tipico della nostra città, che ha una storia democratica, repubblicana, nata dalla Resistenza antifascista e che ha maturato una forte cultura dei diritti delle persone in tutti i campi. A Julian Assange riconosciamo l’impegno fondamentale per un’informazione libera, di cui anche le democrazie che si definiscono più avanzate hanno assoluto bisogno. Un’informazione libera incide profondamente sulla tutela e l’affermazione dei diritti e sulla stessa qualità della vita civile e democratica, poiché la connessione tra informazione, trasparenza e controllo del potere è inscindibile.
“Reggio Emilia è tra le prime città italiane a sottolineare questi temi con la Cittadinanza onoraria a Julian Assange – ha concluso il sindaco - un atto rivolto alla sua persona, ma anche un atto pubblico e dunque politico. Siamo qui stasera perché a Julian Assange venga restituita la libertà”.
“Ringrazio quanti si sono impegnati per l’attribuzione della Cittadinanza onoraria a Julian Assange, una decisione che fa crescere la comunità – ha detto il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori – E’ un segno di verità e di libertà e sappiamo quanto la verità abbia bisogno della libertà per emergere. A Reggio Emilia negli anni Venti del secolo scorso, all’avvento del fascismo, si pubblicava La Giustizia e quel giornale, con la sua tipografia, venne distrutto, a poche decine di metri dalla Sala del Tricolore, perché aveva la sola ‘colpa’ di scrivere cose che non si voleva venissero più scritte. Questa città è uscita dall’oscurità della dittatura con una dura lotta di Liberazione, con sacrifici riconosciuti con la Medaglia d’oro della Resistenza. Sono lieto dunque del fatto che a Julian Assange sia conferita la Cittadinanza onoraria di questa città e sono a mia volta onorato del fatto che Julian Assange possa essere, come noi, cittadino di Reggio Emilia”.
“Lavoro da ormai 15 anni su questo caso”, ha spiegato la giornalista Stefania Maurizi, autrice fra l’altro del libro Il potere segreto. “E posso affermare – ha aggiunto – che Julian Assange è vittima di diffamazione, odio e disinformazione incredibile; è vittima di quella che è stata definita un’ingiustizia mostruosa. Perché? Perché ha rivelato il livello di potere più alto e nascosto, quello che il cittadino non vede e sul quale non ha alcun controllo. Per la prima volta, Assange ha aperto uno squarcio sul potere segreto, quello che pianifica guerre, invasioni, torture. Ha rivelato verità e per questo rischia di non tornare più libero.
“Non possiamo permettere che Assange resti rinchiuso per sempre in una prigione. Abbiamo certo un potere assai limitato per evitare che ciò avvenga, ma una possibilità l’abbiamo e può funzionare – ha aggiunto Maurizi – E’ la possibilità concreta di fare da scudo: lo scudo di un’opinione pubblica che si è mobilitata e continua a farlo. Ciascuno secondo le sue possibilità, si mobiliti e potrà dire un giorno, voltandosi indietro, di aver fatto qualcosa per cambiare questo mondo, per la libertà di stampa, per la libertà di tutti. Tutti ne beneficeranno, compresi coloro che questa libertà non vogliono”.
La motivazione
La motivazione della Cittadinanza onoraria a Julian Assange è stata letta dal sindaco durante la cerimonia: “Simbolo internazionale del diritto alla libertà di stampa e di espressione. Grazie al progetto di giornalismo investigativo Wikileaks, ha reso trasparente all’opinione pubblica internazionale diversi episodi in cui sono stati violati i diritti umani, commessi crimini di guerra e violati accordi internazionali”.
Il caso Assange in questi anni ha avuto anche il supporto dell’Ordine dei giornalisti italiani (lo scorso anno ha conferito a Assange la tessera ad honorem), della Federazione nazionale stampa italiana e di organizzazioni internazionali come Amnesty International.
Assange e la scuola
La figura e l’operato di Assange in città è nota, fra l’altro, tra i giovani attraverso l’operato dei servizi comunali Officina Educativa e Partecipazione giovanile e benessere, in collaborazione con la cooperativa Reggiana Educatori, che in questi anni hanno portato il tema del diritto alla libertà di stampa e la vicenda dell’attivista australiano nelle scuole secondarie reggiane, e grazie al prezioso contributo del Movimento Free Assange Reggio Emilia e del gruppo reggiano di Amnesty International.
Tra i percorsi attivati nell’anno scolastico 2022-2023, la partecipazione a presentazioni di libri, proiezioni e dibattiti dedicati alla libertà di espressione, la co-progettazione in progetti scolastici e extra-scolastici in alcune classi degli istituti Scaruffi-Levi Tricolore e Filippo Re e all’interno del Laboratorio avanzato di Cittadinanza e – in collaborazione con la cooperativa Papa Giovanni XXIII – presso Sd Factory la proiezione del film ‘Julian Assange. Il prezzo della verità’. Durante l’anno scolastico in corso è stato attivato un percorso con tre classi quinte dell’indirizzo Relazioni internazionali dell’Istituto Blaise Pascal per la traduzione e scrittura dei sottotitoli del film ‘Hacking Justice’. A partire da gennaio 2024, infine, saranno attivati percorsi di educazione civica sul tema in sette classi quinte dell’Istituto professionale Motti e dell’Istituto Scaruffi Levi Tricolore.
Biografie
Julian Assange, all’anagrafe Julian Paul Hawkins, è un giornalista e attivista australiano, caporedattore dell’organizzazione divulgativa WikiLeaks. Dal 2010, è al centro delle cronache per aver rivelato documenti statunitensi secretati. Le inchieste svolte sono valse ad Assange riconoscimenti e onorificenze internazionali; è stato ripetutamente proposto per il Premio Nobel per la pace. Dall’11 aprile 2019 è incarcerato nel Regno Unito, prima per accuse archiviate nel giro di pochi mesi, poi in relazione a una sopraggiunta richiesta di estradizione degli Stati Uniti d’America in ordine alle accuse di cospirazione e spionaggio. La richiesta degli Usa, seguita da svariati appelli alla liberazione di Assange, ha avuto esiti alterni. L’estradizione, dapprima respinta dalla giustizia britannica, è stata invece accordata nel dicembre del 2021 con una sentenza dell’Alta corte di Londra. I ricorsi presentati dai legali di Assange sono stati, ad ora, tutti respinti e il giornalista, attualmente detenuto all’interno di un carcere di massima sicurezza nel Regno Unito, attende l’esito di un ulteriore ricorso presentato dai propri legali.
Stella Moris, nata a Johannesburg in Sudafrica, ha vissuto in Svezia, Spagna e Regno Unito. Laureata in giurisprudenza a Londra con due master in diritto dei rifugiati e in diritto internazionale, ha incontrato Assange a Londra nel 2011 quando è entrata a far parte del suo team legale internazionale, restandogli a fianco per tutta la prigionia, compreso il periodo di asilo presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra e la sua incarcerazione nella prigione di Belmarsh. Ha sempre lottato per la libertà del marito e contro la sua estradizione dal Regno Unito agli Stati Uniti. Insieme hanno due figli (nati nel 2017 e nel 2019) e si sono sposati nel marzo 2022 nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh. J
Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:51