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Il premio

Il premio – consegnato dal direttore del Sustainable Urban Regeneration Lab dell’Università Bocconi, Edoardo Croci – è stato assegnato soprattutto in ragione degli aspetti innovativi del progetto, primi fra tutti la partecipazione multi stakeholder e le collaborazioni tra pubblico e privato che hanno resto possibile la realizzazione di un intervento che promette di andare ben oltre all’uso temporaneo. Il ripristino dell’area pubblica attraverso il coinvolgimento diretto e l’empowerment dei cittadini ha infatti attivato risorse comunitarie che hanno dato vita a nuovi ecosistemi di interessi comuni, a partire da quelli ambientali di ripristino del verde, fino ad attività di tipo culturale.

Future4Cities è un festival, un premio e un progetto di ricerca proposto e ideato da Will e From per scoprire, connettere e celebrare le innovazioni che cambiano il volto delle città in Italia. Nella categoria Trasformazioni Urbane le candidature hanno mostrato che la co-progettazione con la cittadinanza e gli usi temporanei sono fondamentali per individuare elementi concreti che siano un perno per una trasformazione efficace dello spazio pubblico.

Parco del Legno

Il processo di trasformazione dell’area di Parco del Legno è una delle sperimentazioni avviate dal Comune a partire dal 2021 nell’ambito del progetto collaborativo “QUA - Quartiere Bene Comune”, in cui l’uso temporaneo è stato assunto come strumento strategico dopo la pandemia per coinvolgere la comunità in un processo collaborativo di co-progettazione e stimolare così il protagonismo dei cittadini attraverso la sperimentazione di modelli di gestione collaborativa con cui da un lato potenziare la fruizione, la cura degli spazi pubblici e la socialità delle persone e dall’altro investire su alcuni luoghi di valore della città finora abbandonati o sottoutilizzati.

La sfida che ci si è posti all’avvio del progetto era quella di attivare questo luogo per rispondere alle esigenze della comunità.

Nei due anni di sperimentazione di uso temporaneo dello spazio, il 70 % delle realtà che hanno preso parte ai laboratori - associazioni, organizzazioni, cittadini - ha poi aderito concretamente al progetto e si sono messe in gioco in prima persona, condividendo tempo, competenze, idee e responsabilità con il Comune per la realizzazione delle attività che hanno permesso a Parco del Legno di tornare ad essere un luogo aperto, accessibile, e vivo ancora prima della vera propria trasformazione, recuperando la sua identità, coerente con la sua natura originaria.

Il gruppo di progetto è composto da soggetti molto vari: associazioni culturali, scuole d’infanzia del quartiere, associazioni che si occupano di educazione ambientale, l’università che ha una sede poco distante e cittadini del quartiere che hanno sentito il bisogno di essere parte di questo processo. Tutti questi soggetti traggono forza dalla prossimità e senso di appartenenza al quartiere.

Rispetto a questa riflessione, l’esperienza di Parco del Legno ha mostrato che la presenza di attori locali nella governance è fondamentale affinché i progetti siano radicati al contesto e le persone coinvolte stimolate ad attivare le loro migliori energie sociali e culturali.

Gli esiti di questo percorso sono significativi perché mostrano l’impatto che può generare un percorso di partecipazione quando realmente orientato all’ascolto e a rendere la comunità protagonista del cambiamento.

Ultimo aggiornamento: 02-12-2024, 14:50