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Basterebbero i volti delle 2.000 ragazze e ragazzi, mille italiani e quasi altrettanti dall’estero, accompagnati dalle bandiere dei loro Paesi, per descrivere l’entusiasmo e la gioia di essere insieme e rappresentare la serata inaugurale, quella di ieri in piazza Prampolini, della settima edizione dei Giochi internazionali del Tricolore a Reggio Emilia. Il mondo in città e, in questo caso, ancor più, in una piazza – la storica piazza Grande – così grande da contenere tutte le speranze e i sogni, le idee e le culture, la voglia di fare sport provenienti da quattro continenti.

A sfilare anche i giovanissimi atleti dell’Ucraina, che sono riusciti ad associarsi ai Giochi, provenienti dalla città di Zaporizzja: 15 atleti della pallamano.

“E’ una splendida emozione vedervi qui stasera, in centinaia, provenienti da tutto il mondo nel nome dello sport, dell’amicizia e dell’incontro tra tante culture – ha detto fra l’altro il sindaco Luca Vecchi nel suo intervento di saluto - Reggio Emilia vi accoglie e vi ringrazia di avere scelto di esserci. Stasera voi prima di tutto rappresentate questa città, in cui vivono 25.000 persone di origine non italiana, appartenenti a 120 diverse nazionalità: una piccola-grande capitale europea del dialogo interculturale e tra religioni, oltre che città dell’educazione, che è l’arma più potente per cambiare il mondo, come disse Nelson Mandela. La vita di una città, il valore di una comunità si caratterizzano con le azioni quotidiane che corrispondono ai valori migliori. Reggio Emilia è una città aperta, plurale, inclusiva, spinta dal desiderio di costruire un mondo migliore attraverso il dialogo fra le tante culture, dove il diverso non fa paura. Qui con la diversità ci siamo misurati per costruire legami, dialogo e convivenza. E questi Giochi sono parte di questo dialogo, di questo grande incontro di pace”.

Dopo aver sottolineato il ruolo fondamentale del volontariato, del mondo scolastico e sportivo, oltre a quello della Regione Emilia-Romagna, del Coni e delle istituzioni locali nella realizzazione della manifestazione, il sindaco ha ricordato Anzio Arati e William Reverberi, due grandi sportivi reggiani, pionieri e artefici dei Giochi, a cui questa edizione è stata dedicata.
La cerimonia, pensata da Marco Caronna, regista esperto nell’allestimento di celebrazioni sportive, è stata uno spettacolo per salutare e accogliere i partecipanti ai Giochi, gli atleti delle delegazioni dei 19 Paesi partecipanti, Italia compresa. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti ufficiali delle delegazioni, i sindaci dei Comuni reggiani che partecipano e ospitano a loro volta le iniziative sportive, il presidente della Provincia Giorgio Zanni e l’assessora a Sport e Educazione del Comune di Reggio Emilia Raffaella Curioni.

Le delegazioni estere sono state introdotte una ad una dai presentatori della serata, la giornalista Margherita Grassi e il campione olimpico e mondiale di nuoto Massimiliano Rosolino.

A salire sul palco il gruppo degli Evolution Dance Theatre, con il ballerino e coreografo Anthony Heinl, che per molti anni ha fatto parte dei Momix, e la cantante Sherol Dos Santos, scelta da Manuel Agnelli nella sua squadra di X-Factor.

Per la prima volta quest’anno, i Giochi internazionali del Tricolore hanno un loro inno, che è stato eseguito durante la serata. Il progetto è frutto della collaborazione di Fondazione per lo Sport e Arci solidarietà: la musica è stata appositamente composta da Baba Sissoko, che l’ha interpretata, mentre la parte in italiano della canzone è stata realizzata con testo e voce di Omar Ismaili del collettivo Cult.
Nel corso della serata, le facciate dei palazzi di piazza Prampolini sono state illuminate con proiezioni di video mapping, curate da Jessica Telani. L’ultima parte della serata è stata dedicata all’accensione della fiaccola: il tedoforo protagonista degli ultimi metri di corsa, l’atleta olimpica Asia Lanzi, è stata accompagnata da volontari, atleti e atlete del Gruppo sportivo dei Carabinieri.

Le delegazioni estere presenti ieri sera in piazza Prampolini e che si sfideranno in 33 diverse discipline, sono provenienti da: Algeria (Tebessa), Bosnia-Erzegovina (Sarajevo Centar), Croazia (Zadar), Francia (Digione), Georgia (Tbilisi), Germania (Sindelfingen, Solingen e Treptow Köpenick, Schwerin), Kenya (Nairobi), Mozambico (Pemba), Moldavia (Chişinău), Palestina (Beit Jala), Repubblica Ceca (Olomouc), Saharawi (Smara), San Marino, Spagna (Girona), Sudafrica (Provincia del Gauteng - città di Johannesburg, Ekurhuleni, Pretoria, Sedibend e West Rand), Stati Uniti (Fort Worth), Tunisia (El Battan e Siliana) e Ucraina (Zaporizzja). Sono 24 città, di cui 11 gemellate o unite da un patto di amicizia con Reggio Emilia.

Promotori e organizzatori

Il Comitato promotore è composto dei Giochi internazionali del Tricolore 2023 è composto da Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Coni regionale, Camera di commercio, Fondazione per lo sport, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Il Comitato organizzatore è formato da Comune di Reggio Emilia, Fondazione per lo Sport, Coni, Uisp, Csi, Aics; Cip – Comitato paraolimpico, Us Acli, Fondazione E-35 e Mondoinsieme.
Alla manifestazione hanno aderito 16 Comuni della provincia reggiana: Albinea, Baiso, Boretto, Cadelbosco Sopra, Casalgrande, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Castelnovo Sotto, Cavriago, Correggio, Gattatico, Montecchio, Sant’Ilario, Scandiano, Rubiera e Villa Minozzo. Patrocinatori della manifestazione sono Sport e Salute e Ufficio scolastico regionale.
Iren è main sponsor della manifestazione.

Info e programma completo degli eventi: www.giochideltricolore.it

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Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:50