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La cinquantennale storia di solidarietà e cooperazione tra Reggio Emilia e la città gemella di Pemba, in Mozambico, si arricchisce di un nuovo progetto, “Utheka Pemba - Illuminando Pemba - Energia solare per le comunità, l’educazione e la salute”, che, nel corso del 2025, consentirà di installare oltre 30 kW di energie rinnovabili in due quartieri periferici della città, caratterizzati dallo scarso accesso all’energia.
Il progetto, del valore di circa 200.000 euro, è stato reso possibile grazie al supporto di Iren spa e della Multiutility dell’energia portoghese Edp, Energia de Portugal.
Il progetto inizia in un contesto piuttosto delicato per il Paese africano: dopo le elezioni presidenziali e provinciali tenutesi ad ottobre scorso e l’annuncio dei risultati parziali sono iniziate nel Paese una serie di proteste e manifestazioni abbastanza strutturate e continuative. Da ottobre ad oggi, le manifestazioni si sono concentrate principalmente nella capitale, Maputo, e in altre grandi città come Matola, Nampula e Nacala, ma dal 4 dicembre scorso hanno interessato in modo rilevante anche la città di Pemba e la Provincia di Cabo Delgado.
“L’avvio di questo importante progetto che rafforza i legami tra la nostra città e quella di Pemba – ha dichiarato il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari – avviene in un momento critico per tutto il Mozambico, con le sommosse scaturite dall’esito delle recenti elezioni presidenziali. In un momento come questo, delicato anche per Pemba, riteniamo ancora più significativo far sentire la nostra presenza e avviare un progetto che guarda al futuro della comunità, al suo sviluppo sostenibile, al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione”.
Le caratteristiche del progetto
Grazie alla presenza di Fondazione E35 nella città di Pemba, che coordinerà ed implementerà l’intervento, e al supporto tecnico di Restart Engineering srl, verranno installati sistemi fotovoltaici presso una scuola primaria del quartiere di Alto Gingone e nella scuola dell’infanzia del quartiere di Chuiba, costruita lo scorso anno da Fondazione E35 grazie al progetto Maispemba del Comune di Reggio Emilia, finanziato dall’Unione Europea.
L’installazione degli impianti fotovoltaici, non solo garantirà l’indipendenza energetica alle due strutture, ma contribuirà anche a ridurre i consumi del Centro di Salute e della scuola primaria di Chuiba, nonché della Scuola secondaria di Alto Gingone. Queste strutture coinvolgono oltre 15.000 studenti e bambini tra i 3 e i 16 anni, e altrettanti sono gli utenti dei servizi del Centro di Salute di Chuiba.
Si prevede, inoltre, l’installazione di 30 punti luce per illuminazione pubblica a sistema solare, dunque indipendente dalla rete elettrica, nei due quartieri, migliorando le condizioni di sicurezza e mobilità delle comunità, e la realizzazione di una sala di informatica equipaggiata per la formazione digitale delle nuove generazioni e dei cittadini.
Il progetto comprende, anche, una serie di attività di formazione degli studenti dell’Università Cattolica del Mozambico per la sede di Pemba, che gestisce un laboratorio sperimentale sulle energie rinnovabili, con l’obbietivo di accrescere le competenze tecniche dei giovani, migliorandone anche la conseguente possibilità di accesso al mondo del lavoro in un settore, quello energetico, fortemente in crescita. In questi scambi e interventi formativi, oltre ai tecnici di Restart, sarà coinvolta l’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha in essere un Accordo di Collaborazione con l’Università Cattolica del Mozambico in diversi settori di ricerca e formazione.
“Interventi come questo - spiega la presidente della Fondazione E35 Alessia Ciarrocchi - dimostrano l’importanza dell’azione nel settore della cooperazione decentrata svolta da Fondazione E35 per conto del Comune di Reggio Emilia, e le possibili ricadute sul territorio in termini di sviluppo ed opportunità per le realtà locali. Inoltre sottolineano ancora una volta il valore dell’agire insieme come sistema territoriale, nell’ambito della dimensione internazionale, generando nuove e forti prospettive di crescita e possibilità di rafforzamento in termini di competenze tecniche e tecnologiche”.
“Restart Engineering – dice il presidente, Simone Bellini - è una società di ingegneria impegnata nei settori dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili che ha, fra i propri valori distintivi, quelli della solidarietà e sostenibilità, mettendo al centro il contributo delle persone. Il progetto Utheka e la missione svolta dalla Fondazione E35 a Pemba, è estremamente coerente con la vision aziendale ed è pertanto con grande soddisfazione che abbiamo colto il successo dell’iniziativa, mettendo a disposizione le nostre competenze al fine di accrescere le opportunità per le giovani generazioni mozambicane in una relazione storica, quella con Reggio Emilia, quanto mai attuale”.
Il progetto Maispemba
Il progetto Utheka Pemba prende le mosse dai risultati del progetto Maispemba, in cui il Comune di Reggio Emilia è capofila, ed è implementato da Fondazione E35 nella città di Pemba, che da oltre quattro anni sta generando importanti azioni di rafforzamento istituzionale, sviluppo di politiche locali e realizzazione di interventi infrastrutturali nelle aree della pianificazione e rigenerazione urbana, ambiente e raccolta dei rifiuti, educazione prescolare e primaria, valorizzazione delle competenze giovanili ed accesso al mondo del lavoro.
Tramite questo pacchetto di azioni e il continuo lavoro e pianificazione con le autorità territoriali il Comune di Reggio Emilia, il Municipio di Pemba, Fondazione E35 e tutti i partner tecnici coinvolti sono stati in grado di definire ulteriori priorità di intervento a livello territoriale, come ad esempio quello della transizione energetica, dell’accesso all’energia e dello sviluppo delle energie rinnovabili come potenziale mezzo di sviluppo per il territorio.
Cinquantennale dell'amicizia fra Pemba e Reggio Emilia
Pemba è legata a Reggio Emilia dal 1975, con la firma di un Patto di amicizia e solidarietà, proprio nell’anno delle celebrazioni del cinquantennale di questa storia.
Quel primo accordo è poi divenuto un Patto di gemellaggio firmato a Reggio Emilia nel 2012 e controfirmato a Pemba nel 2016. Una relazione, quella con il Mozambico, che nasce negli anni Sessanta del secolo scorso, quando la città di Reggio Emilia, tramite l’azione del Comune di Reggio Emilia e dell’Arcispedale Santa Maria Nuova prima, e di tutta la comunità poi, grazie all’intuizione e guida di persone come Giuseppe Soncini, Renzo Bonazzi, Bruna Soncini Ganapini e Remo Fornaciari, appoggiò fortemente i movimenti di liberazione dal colonialismo portoghese. Da questa relazione si è generata anche la relazione con il Sudafrica, che ancora oggi vede lo sviluppo di collaborazioni e progetti particolarmente rilevanti e strategici.
Ultimo aggiornamento: 13-12-2024, 14:51