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È stato approvato, nel corso della recente riunione della Consulta della legalità, il nuovo Piano strategico predisposto per un’azione condivisa di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose e criminali. Rafforzando la collaborazione tra i soggetti aderenti all’organismo, il documento propone una serie di interventi e soluzioni volti a favorire la diffusione di una cultura della legalità in grado di affiancare l’azione repressiva delle forze di polizia con attività di prevenzione, aumentando informazione e consapevolezza. Sono quattro gli ambiti in cui si suddividono le azioni previste:
- amministrazioni locali;
- scuola e università;
- mondo del lavoro;
- cittadinanza.
Da un punto di vista organizzativo, al fine di consolidare il percorso di collaborazione tra i componenti della Consulta, viene prevista la costituzione di un Comitato ristretto di governo delle attività e di quattro Gruppi operativi in grado di concentrarsi su tematiche specifiche: documentazione, protocolli di legalità, beni confiscati, sfruttamento lavorativo.
Inoltre, al fine di condividere e sistematizzare il patrimonio di conoscenza e consapevolezza maturato sul tema della prevenzione alle criminalità, viene prevista la raccolta di dati e materiali che consentano di costruire una Banca dati comune tra i diversi soggetti facenti parte della Consulta, in costante aggiornamento.
Tra le misure previste, il rafforzamento del dialogo con il territorio, al fine di raccogliere dati e segnalazioni, individuare le esigenze di interventi, orientare le progettualità di prevenzione e contrasto. Una particolare attenzione nelle iniziative proposte sarà dedicata all’approfondimento dei fenomeni di illegalità economica che alterano la concorrenza leale dei mercati e colpiscono i diritti del lavoro, dell’impresa e della cittadinanza nel suo insieme. Pratiche che vanno dalla corruzione alla turbativa degli incanti, dall’intermediazione illecita di mano d’opera al riciclaggio, dall’evasione fiscale alla falsa fatturazione attraverso l’utilizzo di società cartiere.
Novità anche sul fronte dei soggetti collettivi presenti in Consulta: 35 ad oggi le adesioni in rappresentanza di enti pubblici, associazioni d’impresa, ordini professionali, sindacati e associazioni culturali.
Nel corso dell’incontro è stato nominato vicecoordinatore della Consulta il presidente della Provincia Giorgio Zanni: la carica del coordinatore è ricoperta dal sindaco Marco Massari. Referenti dei gruppi operativi saranno persone di provata competenza. Tra gli altri il segretario generale del Comune di Reggio Emilia Donato Salvatore Marengo, il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro, la professoressa Chiara Spaccapelo di Unimore già componente del Comitato scientifico, Cecilia Barilli consigliere comunale e provinciale con delega alla Legalità, l’ex sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini.
Ultimo aggiornamento: 06-03-2025, 09:47