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La Sala del Tricolore ha aperto sabato scorso le porte a 24 piccoli ambasciatori e piccole ambasciatrici di pace del Saharawi: un appuntamento di scambio, incontro e accoglienza promosso dall’associazione Jaima Sahrawi, che mancava da Reggio Emilia dal luglio 2019. Nel corso dell’incontro, promosso in collaborazione con il Comune, sono intervenuti la presidente di Rete Saharawi e Jaima Sahrawi Caterina Lusuardi, il portavoce degli accompagnatori Mohamed Lebsir, la rappresentante del Fronte Polisario in Italia Fatima Mahfud.
La rappresentante del Polisario in Italia Fatima Mahfud ha sottolineato come “questo sia un progetto di protezione umana, alla sua base c'è l'etica della responsabilità individuale e non soltanto collettiva. Oggi è il 40° dell'accoglienza in Italia. Non ci siamo mai fermati, abbiamo lavorato anche durante il covid per dare opportunità a oltre 9 mila bambini, ad accoglienza alternativa”.
Nel progetto accoglienza Piccoli Ambasciatori di Pace sono state coinvolte le associazioni in Lazio, Campania, Toscana ed Emilia-Romagna. Dodici di questi bambini sono ora con l'Associazione Help for Children di Parma e altri dodici sono a Reggio Emilia e hanno appena trascorso questa settimana nelle famiglie dei comuni di Scandiano, Albinea e Gualtieri. Insieme ai bambini e alle bambine erano presenti gli accompagnatori saharawi: alcuni di loro hanno partecipato alla formazione specifica, altri sono storici accompagnatori e tutti seguono i bambini per garantire mediazione linguistica e culturale nei momenti di quotidianità, durante le visite sanitarie, nei momenti istituzionali, aiutando la relazione tra famiglie ospitanti e famiglie saharawi. Queste azioni che le varie comunità unite realizzano sono in stretta collaborazione con i comuni che si attivano durante tutto l'anno, non solo per l'accoglienza, e che hanno stretto i Patti d'amicizia con i comuni dei campi profughi.
Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:51