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“E’ un grande onore ricordare e celebrare oggi, a 100 anni dalla nascita, nel nostro splendido teatro a lui intitolato, la vita e la figura poliedrica ed eccezionale di Romolo Valli, grande attore protagonista di una delle pagine più gloriose della cultura teatrale e cinematografica italiana.
Nato a Reggio il 7 febbraio 1925. Frequentò il ginnasio-liceo Lazzaro Spallanzani della nostra città e possiamo dire che, proprio durante i suoi anni di scuola, si avvicinò al teatro debuttando come protagonista in una produzione teatrale studentesca.
Fin dai primi anni Quaranta, è la casa di Romolo Valli in via Emilia San Pietro, il luogo dove un gruppo di giovani non ancora ventenni si incontra e progetta una pubblicazione in cui esprimere le proprie idee, convinzioni e riflessioni: tra questi Renzo Bonazzi, che fu il sindaco della nostra città dal 1962 al 1976, in un periodo definito poi ‘d’oro’, davvero entusiasmante e ricco di idee e progetti (la nascita delle scuole comunali dell’infanzia, il Piano regolatore redatto da Campos Venuti, Piacentini e Cervellati, le innovative politiche culturali). Diedero vita in quel periodo alla rivista Temperamento in cui Romolo Valli si occupava di teatro.
Dopo il conseguimento della laurea in giurisprudenza, la sua finezza intellettuale ebbe modo di raffinarsi grazie all’incontro con importanti figure quali Oreste Macrì e Attilio Bertolucci, che contribuirono a raffinare la sua sensibilità letteraria.
Non è mio compito ripercorrere una carriera così straordinaria e le tappe artistiche e biografiche del personaggio, ma mi concederò, con orgoglio tutto reggiano, di sottolineare la sua straordinaria figura di artista e di intellettuale.
Una aura particolare emanava dalla sua figura prestante, un misto di agilità e di connaturata eleganza, di riservatezza e di signorilità; grazie alla sua acutezza e raffinatezza intellettuale che lo spinsero ad approfondire e comprendere l’essenza più riposta del testo teatrale, Romolo Valli si distinse nel panorama italiano per la sua statura non solo di attore ma di intellettuale a tutto tondo.
Il suo sodalizio privato e professionale con De Lullo, le loro rappresentazioni teatrali con la Compagnia dei giovani costituiranno un unicum nel teatro italiano.
Tra tutti i grandi successi di Romolo Valli vorrei ricordare la messa in scena delle opere di Pirandello: rappresentazioni tra le più importanti e magistrali di sempre.
Pochissimi attori (o forse lui solo) riuscirono ad interpretare in pochi elementi, centellinando le parole e modulandole con sapienza pastosa, i propri personaggi ed il testo teatrale.
Il modo di recitare sembra raccontare le qualità della nostra terra: il suo è un teatro sapiente e malinconico, perché intensamente umano, pastoso e mai gridato. L’unicità della sua recitazione consisteva nel saper modulare la parola, farla riverberare come soffio dolente e a tratti malinconico, nella coscienza che non si arrivasse mai ad alcuna verità ultima.
Furono sempre profondi i legami con la nostra città ed ogni sua partecipazione alla stagione di Prosa del teatro diventa un’occasione per ricordare i primi passi mossi a Reggio ed incontrare i molti vecchi amici con cui è restato in contatto, e tra questi appunto il sindaco Bonazzi.
Nel 1975, in occasione del conferimento di un riconoscimento, dato dalla nostra città, Romolo Valli scrive:
Renzo Bonazzi ha detto bene; non sarei e non avrei raggiunto questi piccoli risultati che ho raggiunto, se veramente negli anni che vanno dal 1945 al 1949 non avessi vissuto in questa città. Tutto questo non sarebbe accaduto se veramente non ci fossero stati quegli anni, se non ci fossero stati quegli amici, se non ci fossero state quelle speranze, quel fervore assolutamente appassionato”.
Continua Valli: “Sono tornato a Reggio e l’ho trovata culturalmente, politicamente civile come assai poche città. C’è qui una vita civile che non c’è altrove, un modo di gestire la vita sociale e culturale completamente diverso da quello che accade nelle altre città. Teatri aperti e civili, mostre europee, stagioni liriche, scuole che funzionano, problemi di urbanistica, problemi più o meno gravi, ma tutti vissuti con un’ansia civile di partecipazione”.
Ed in un suo successivo intervento sul teatro pubblico, svolto proprio in questo luogo, l’attore disse: “ … evidentemente c’è l’amore per qualche cosa che si sente appartenere alla comunità”.
Il valore del bene comune e il valore della comunità a cui quel bene appartiene.
Sono temi che connotano il ‘modo’ di intendere e fare cultura del grande attore e regista nostro concittadino: un ‘modo’ che come abbiamo visto aveva respirato fin da ragazzo in un ambiente effervescente di idee e talenti.
Un ‘modo’ che ancora oggi è punto di riferimento del nostro intendere e proporre il teatro e la cultura, quali beni di tutti. Perciò desideriamo ricordare Romolo Valli con un programma celebrativo e diverse importanti azioni di cura culturale che la Fondazione i Teatri meritoriamente propone in occasione del centenario della nascita dell’artista.
Vi auguro buon lavoro, curioso di ascoltare come ci racconterete questo straordinario nostro concittadino”.

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Ultimo aggiornamento: 10-02-2025, 08:54