Patto di contrasto alle nuove povertà
Il Patto vuole dare una risposta operativa alle difficoltà economiche e sociali nate in seguito alla pandemia.
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Il patto
Il Patto di contrasto alle nuove povertà vuole dare una risposta operativa alle difficoltà economiche e sociali nate in seguito alla pandemia in linea con il Patto per il lavoro e per il clima, definito nei mesi scorsi dalla Regione Emilia-Romagna, dentro agli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 dell'Onu.
Il Patto di contrasto alle nuove povertà è la proposta operativa di Reggio Emilia per rispondere alle nuove fragilità economiche e sociali della città, comprese quelle derivate o aggravate della pandemia. Il Patto è anche lo strumento per confrontarsi con il territorio su una più ampia riconfigurazione del quadro occupazionale, produttivo, tecnologico e ambientale.
Promosso dall’Amministrazione comunale, è stato a oggi sottoscritto da 27 soggetti tra associazioni datoriali e sindacali, terzo settore, enti di formazione e fondazioni ed è aperto a ulteriori adesioni.
Le finalità del Patto sono la lotta alla povertà e la riduzione delle disuguaglianze, in un’ottica di promozione della sostenibilità, dell’inclusione e della coesione sociale, in linea con la Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con il Patto per il lavoro e per il clima della Regione Emilia-Romagna e con gli obiettivi dall’Agenda 2030 dell'ONU.
I 6 obiettivi operativi che il Patto si pone sono:
- migliorare l’occupabilità delle persone;
- promuovere quantità e qualità dell’occupazione;
- migliorare e adeguare le competenze e le soft skills;
- favorire l’accesso alle misure di sostegno;
- migliorare il sostegno alle famiglie per la conciliazione e la condivisione del lavoro di cura;
- sperimentare nuovi modelli di sviluppo sostenibile e valorizzazione di un distretto dell’economia sociale.
Istituzioni locali, università, parti sociali, associazioni datoriali e sindacali e forum del terzo settore possono aderire in qualsiasi momento al Patto inviando una richiesta via pec a comune.reggioemilia@pec.municipio.re.it.
Gli aderenti si impegnano a partecipare e contribuire, ognuno per le sue competenze e nel rispetto delle rispettive autonomie, al percorso di co-programmazione e co-progettazione di azioni e dispositivi:
- per il contrasto alle nuove povertà e la riduzione delle disuguaglianze;
- per il sostegno alle persone più fragili e vulnerabili della società;
- per la promozione di un’economia sociale e sostenibile e di un mercato del lavoro regolare e inclusivo.
L’adesione comporta:
- la partecipazione al comitato di indirizzo per la condivisione della visione, l’individuazione delle priorità e la definizione degli indicatori;
- la condivisione periodica di dati e analisi sulla condizione socio-economica del territorio;
- la partecipazione a gruppi di progetto tematici per definire, nella cornice del Patto, le misure portate avanti da ciascuno dei soggetti o frutto dell’integrazione di attività esistenti e dispositivi con carattere di novità e innovazione.
Il comitato di indirizzo politico è il contesto di incontro e confronto tra l’Amministrazione Comunale e i rappresentati dei firmatari del patto, la cabina di regia all’interno della quale si condividono visioni e obiettivi, si monitorano i fenomeni e si analizzano le traiettorie di evoluzione del contesto e del mercato del lavoro.
Le riunioni del comitato di indirizzo politico sono quindi le occasioni in cui si rinnova, nell’ottica di una governance condivisa, l’alleanza strategica tra i soggetti che sul territorio determinano e orientano le politiche e le prassi in tema di lavoro e formazione.
18 maggio 2021: firma del Patto presso la sede del Tecnopolo
6 luglio 2021: individuazione delle direttrici prioritarie: 1. lavorare con le persone; 2. lavorare con le imprese, 3. lavorare sul tema upskilling e reskilling
11 novembre 2021: definizione di cinque “cantieri di lavoro” per affrontare le priorità: 1. competenze per il futuro in termini di formazione e lavoro, 2. nuovi dispositivi per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, 3. orientamento e occupabilità dei giovani con un focus su Neet, persone con disabilità e persone con background migratorio, 4. economia sociale, 5. working poor.
Ambiti di lavoro
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Il Percorso con i firmatari
Il percorso ha portato a riflettere sugli scenari economici e occupazionali della Reggio Emilia del 2040 a partire dalle principali tendenze in atto (crescente automazione e nascita di nuove professioni), della possibile evoluzione del contesto reggiano in relazione alla capacità di risposta del sistema educativo locale, al rapporto del tessuto produttivo con il territorio e i soggetti che lo popolano e alle modalità con cui si affronterà l’internazionalizzazione dei mercati.
Nell’ambito della riunione del comitato politico del 9 novembre 2021 sono stati presentati ai firmatari del Patto i risultati del percorso svolto e che ha portato a riflettere sugli scenari economici e occupazionali della Reggio Emilia del 2040 a partire dalle principali tendenze in atto (crescente automazione e nascita di nuove professioni), della possibile evoluzione del contesto reggiano in relazione alla capacità di risposta del sistema educativo locale, al rapporto del tessuto produttivo con il territorio e i soggetti che lo popolano e alle modalità con cui si affronterà l’internazionalizzazione dei mercati.
Ciascun firmatario è stato inoltre chiamato a formulare delle proposte progettuali aperte, secondo un approccio “contributivo” che cerca di andare oltre la tradizionale concertazione. Le ipotesi avanzate dai presenti hanno portato alla definizione di “cantieri di lavoro” relativi alle seguenti priorità:
- competenze per il futuro in termini di formazione e lavoro,
- nuovi dispositivi per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate,
- orientamento e occupabilità dei giovani con un focus su Neet, persone con disabilità e persone con background migratorio,
- economia sociale,
- working poor.
All’interno del progetto Europeo “FOCUS – Forward Looking Social Europe Skills”, I.F.O.A. ha organizzato Focus 2030, un percorso di formazione rivolto ai firmatari del Patto di contrasto alle nuove povertà e ai professionisti del mondo del lavoro sociale.
Il percorso, focalizzato sulle competenze comunicative e relazionali da sviluppare nel prossimo decennio e sulle policy per favorire l’apprendimento nei luoghi di lavoro, si è svolto tra dicembre 2021 e febbraio 2022, affrontando i seguenti temi:
- Visione strategica e approcci generativi
- Work based learning
- Contrastare il burnout: l’identità professionale e la consapevolezza del ruolo
- Comunicare il sociale: strumenti e tecniche
- Big Data: analisi predittive
- Metodi di co-progettazione: partecipare per innovare
Alla luce del Patto di contrasto alle nuove povertà, siglato da tutti gli enti del territorio con i principali interlocutori del mondo economico e sociale, è stata prevista l’attivazione di un gruppo di lavoro specifico sul tema reskilling e upskilling.
Si è costituito un Tavolo di innovazione nella formazione, uno spazio di riflessione e condivisione delle pratiche di successo e delle criticità incontrate nei tre principali ambiti: tirocini, formazione e accompagnamento.
L’obiettivo è stao quello di aprire uno spazio di confronto e riflessione tra i diversi attori coinvolti per portare a valore l’esperienza finora maturata, far emergere buone prassi che possano diventare patrimonio comune e operativo, riflettere su criticità di processo e di contenuto riscontrate e condividere relative strategie di intervento da attuare, proprio partendo dalle misure finanziate rivolte allo svantaggio e alle vulnerabilità, luce della prossima programmazione che si aprirà in autunno e alle richieste di progettazione che arriveranno dal PNRR.
Rispetto a ciascun ambito individuato, il lavoro ha avuro come focus, l’analisi delle esperienze pratiche o casi specifici, analizzando i diversi punti del processo (conoscenza dell’utente e raccolta dei bisogni dell’utente; integrazione e collaborazione con i servizi durante il processo di lavoro; reti e collaborazioni con il territorio attivate (imprese-servizi etc.); criticità emerse; difficoltà burocratiche e/o procedurali).