Domenica 17 e lunedì 18 novembre 2024, tutti gli elettori della Regione Emilia Romagna sono chiamati alle urne per eleggere il Presidente della Regione e i componenti dell’Assemblea legislativa regionale.

I seggi elettorali sono aperti dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì.

Chi vota

Potranno votare a Reggio Emilia tutti i cittadini italiani residenti nel Comune che hanno compiuto i 18 anni di età entro il 17 novembre 2024, presentandosi alla sezione elettorale, indicata sulla tessera elettorale, nelle cui liste risultano iscritti.

Votano a Reggio Emilia gli elettori che vi hanno preso residenza o hanno acquisito la cittadinanza italiana indicativamente entro il 30 settembre 2024.

Chi, invece, ha preso la residenza a Reggio Emilia indicativamente dopo il il 30 settembre 2024, dovrà recarsi a votare nel Comune di precedente residenza, se ricompreso nella Regione Emilia-Romagna.

Potranno inoltre votare a Reggio Emilia gli elettori che nei giorni 17 e 18 novembre si dovessero trovare ricoverati o detenuti in strutture di Reggio Emilia, purché siano elettori di altri Comuni della Regione Emilia Romagna. Per conoscere le modalità di voto è necessario contattare la struttura di ricovero e/o detenzione.

I cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia non hanno diritto di voto per le elezioni regionali.

Per le elezioni regionali non è previsto il voto all’estero né per gli elettori residenti all’estero (AIRE), né per gli elettori temporaneamente all’estero, i quali possono votare solo recandosi nel seggio di iscrizione in Italia.

Documenti necessari per votare

Per poter votare occorre presentarsi al seggio con:

  • la tessera elettorale;
  • un documento di riconoscimento (carta d'identità o altro documento di riconoscimento con fotografia rilasciato dalla Pubblica Amministrazione, per esempio: patente, passaporto, libretto di pensione, porto d'armi, tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, tessera di riconoscimento rilasciata dall'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, purché convalidata da un comando militare ).

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