Reggio Emilia è la prima città in Emilia-Romagna a realizzare, all’interno del tessuto urbano, un’area protetta naturalistica di grandi dimensioni a partire da un progetto concertato tra Comune ed Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, enti locali, cittadini e associazioni. Si tratta del“Paesaggio naturale e seminaturale protetto del torrente Rodano e rii del Mauriziano”, una nuova area naturale protetta comprendente il parco del Rodano e l’area agricola e naturale nel settore orientale del Comune di Reggio Emilia, da oltre trent’anni al centro di studi e progetti volti alla tutela delle sue caratteristiche naturali, paesaggistiche, agronomiche e storico-culturali.
I Paesaggi protetti sono riconosciuti dalla Legge regionale n. 6/2005 (“Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle Aree naturali protette e dei Siti della Rete Natura 2000”) in quanto aree con presenza di valori paesaggistici diffusi, caratterizzate dall’equilibrata interazione di elementi naturali e attività umane tradizionali, con predominanza dei primi.

L'area

L’idea dell’istituzione del Paesaggio protetto deriva da un accordo (il “Patto dei rii”), sottoscritto nel 2017, per la valorizzazione dei rii del Mauriziano tra l’Ente Parchi Emilia Centrale, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, i Comuni di Reggio Emilia e di Albinea, l’Arpae Emilia-Romagna, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Iren spa, l’Istituto di istruzione superiore Antonio Zanelli e l’associazione “Il Gabbiano”.

Il Parco del Rodano è uno dei grandi spazi naturali della “cintura verde” di Reggio Emilia e comprende al suo interno luoghi di grande valore storico (il Mauriziano, il mulino e il canaletto di San Maurizio, il San Lazzaro) e naturalistico (il Sito d’importanza comunitaria Rodano-Ariolo, l’Area di riequilibrio ecologico vie Lombroso-Gattalupa, il fontanile dell’Ariolo, il torrente Acque Chiare e le relative risorgive e alcuni boschi periurbani).

In rosa è evidenziata l'area del parco


L’area del bacino del parco del Rodano-Mauriziano riveste per il Comune di Reggio Emilia un’importante valenza strategica che si ripercuote sulla qualità urbana e, più in generale, sulla qualità della vita dei cittadini, attraverso la rete ecologica e dei parchi fluviali (il parco del Mauriziano è incastonato nel parco del Rodano, a sua volta parte del sistema della “cintura verde” di Reggio Emilia), nonché della viabilità storica da riqualificare (in particolare la Via Emilia) e di quella ciclabile e delle green way.

Il percorso partecipativo

L’Ente Parchi Emilia Centrale si è reso disponibile sia a presentare la candidatura alla Regione Emilia-Romagna sia, qualora la proposta venisse accolta, a divenire ente gestore dell’area, così come previsto dalla stessa Legge regionale.

L’importante novità definita nel “percorso metodologico” è la condivisione dello stesso con gli Enti e le Associazioni che hanno sottoscritto il “Patto dei rii” ma, soprattutto, la definizione di un percorso partecipativo sviluppato in parallelo e in dialogo con la proposta tecnica e progettuale, una sorta di co-progettazione partecipata.

Il percorso partecipativo si è sostanziato in un Laboratorio urbano che, nei mesi di febbraio e marzo 2024, ha coinvolto attivamente cittadini, associazioni e imprenditori agricoli attraverso quattro tavoli tematici, per condividere e coprogettare azioni e attività intorno ai temi dei beni culturali e del marketing e comunicazione dell'area e sui temi della tutela ecologica e la valorizzazione dei sentieri e della mobilità lenta.

In questi mesi sono inoltre state definite le finalità istitutive, gli obiettivi strategici e operativi, la perimetrazione, le condizioni di sostenibilità e il modello di governance del nuovo Paesaggio protetto.


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